Shampoo fatto in casa, istruzioni per l’uso di una scelta sostenibile

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Shampoo fatto in casa
Shampoo fatto in casa

Sono sempre stata affascinata da tutto quello che può essere auto-prodotto anzichè comprato fatto e finito e spinta dall’esigenza di ridurre il più possibile il consumo personale di plastica, ho recentemente deciso di cimentarmi nella produzione di shampoo fatto in casa.

E, incredibile ma vero, sono nettamente meglio di tutti i prodotti che fino a poco fa mi ostinavo a comprare.

La doverosa premessa è che i miei capelli sono da sempre sofferenti delle infinite decolorazioni a suon di lozioni Shultz a cui li ho sottoposti durante la mia non più troppo recente adolescenza. Ottenere risultati soddifacenti non era dunque così scontato e invece EUREKA!

Da dove iniziare?

Prima di tutto mi sono imposta, una volta finito l’ultimo flacone di shampoo industriale di non ricomprarne più (Olaplex compreso ndr). Dopodiché, ho fatto svariati esperimenti per capire cosa funzionasse e cosa no, sottoponendo agli stessi anche il mio fidanzato, Luca.

Piccolo disclaimer prima di proseguire: quando si iniziano a usare shampoo naturali noterete che i vostri capelli saranno pesanti e opachi. Una tragedia, insomma. In realtà è normalissimo ed è dovuto ai siliconi che la maggior parte dei prodotti industriali contiene. I siliconi, che altro non sono che polimeri che derivano dalla plastica, creano una pellicola che rende i capelli apparentemente più lucenti ma che in realtà gli impedisce di respirare come dovrebbero. La situazione migliora (esponenzialmente) nel giro di pochi lavaggi.

Primo esperimento: ghassoul e miele.

Foto di Swapnil Dwivedi

Il ghassoul, dall’arabo “lavarsi”, è anche conosciuto come l’argilla saponifera di origine vulcanica che proviene dall’Atlante, in Marocco. E’ facilmente reperibile nella maggior parte delle erboristerie e se volete, anche online.

Per poter utilizzare il ghassoul come shampoo liquido basta mischiare alcuni cucchiaini di argilla (circa 4 per capelli lunghi) con poca acqua (e se si vuole) con mezzo cucchiaino di miele. NB: Fate attenzione a non fare entrare in contatto il ghassoul con elementi, come cucchiai, che contengono acciaio.

L’impatto è stato meno traumatico del previsto ma come anticipato dopo anni di prodotti chimici industriali dopo il primo shampoo i miei capelli non erano proprio quello che mi sarei aspettata. Ma, strano ma vero, non ho desistito e fin dal secondo lavaggio, la situazione è molto migliorata.

Costo: 100 grammi di Ghassoul in erboristeria costano circa 2.5 Euro mentre online lo si trova anche a prezzi più convenienti.

Secondo esperimento: farina di ceci.

Olga Kudriavtseva
Foto di Olga Kudriavtseva

E’ una delle farine che contiene naturalmente più saponine, sostanze fitochimiche naturali che formano schiuma se mescolate con acqua, e che ha un altissimo potere assorbente. L’odore della farina di ceci è abbastanza forte e non tutti riescono facilmente a tollerarlo. Per ovviare a questo basta aggiungere alle cucchiaiate di farina (4 per capelli lunghi) alcune gocce di olio essenziale (io ho usato quello di rosmarino). Basta aggiungere poca acqua (ad occhio, of course) e lo shampoo è pronto.

Risultato più che soddisfacente fin dal primo utilizzo, ma rispetto al ghassoul la farina di ceci è più difficile da rimuovere e il lavaggio richiede dunque più tempo.

Costo: 500 grammi di farina di ceci (in un qualsiasi supermercato) costa circa 2 Euro.

Come fare lo shampoo fatto in casa

Prendendo coraggio dai primi due soddisfacenti tentativi ho così deciso di aumentare il livello di difficoltà producendo il mio primo shampoo fatto in casa solido. Dopo essermi informata su vari siti ho deciso di affidarmi alla ricetta del blog di Cami al Naturale e non posso che confermare che sia estremamente valida. Vi riporto di seguito gli ingredienti – leggermente rivisitati rispetto alla versione originale:

Foto di Brooke Lark

Gli ingredienti:

• 40g di tensioattivo (ho optato per il Sodium Cocoyl Isethionate – SCI)

• 15g di erbe ayurvediche (nella mia versione ho optato per il ghassoul)

• 10g di olio vegetale (ho scelto quello di cocco)

• 10/15 gocce di olio essenziale  (ho scelto quello di tea tree)

• Acqua quanto basta (5/10 g circa)

Piccola parentesi per spiegare cosa siano i tensioattivi:

I tensioattivi sono dei composti usati in cosmetica dalle alte proprietà emulsionanti che permettono alle sostanze acquose di miscelarsi con gli oli. Il tensioattivo solido Sodium Cocoyl Isethionate (SCI) è un derivato dall’olio di cocco e si presenta come polvere granulata. Viene utilizzato in combinazione con altri tensioattivi (come SLSA) o da solo per la produzione di shampoo sia solidi che liquidi per creare schiuma.

La ricetta del nostro sapone è presto realizzata:

• Pesare i vari elementi su una bilancia di precisione

• Sciogliere leggermente a bagnomaria il tensioattivo con poca acqua fino ad ottenere un aspetto più compatto

• Aggiungere l’olio vegetale che avete a disposizione (anche l’olio di oliva può andare bene) e il ghassoul

• Quando i vari componenti si son ben amalgamati togliere dal fuoco e aggiungere le gocce del vostro olio essenziale preferito

• Aiutarsi con una paletta e posizionare il composto in uno stencil di silicone di grandezza piccola (ne esistono anche di appositi per shampoo solidi). Se, come me la prima volta, non avete uno stencil a disposizione mettete poca pellicola di plastica in una tazza da caffè e usatela come stampino.

• Lasciate riposare lo shampoo al fresco per almeno 36 ore e sarà pronto per essere utilizzato.

prodotti naturali per capelli
Foto di Tamara Bellis

Dopo aver preso dimestichezza con la ricetta base dello shampoo fatto in casa solido si possono iniziare a sperimentare tante versioni diverse, in base alle proprie esigenze specifiche. Basterà infatti mantenere le proporzioni degli ingredienti principali modificandoli con altri a proprio piacimento.

Et voilà. Avrete sempre a disposizione lo shampoo perfetto per voi, fatto con ingredienti totalmente naturali e senza inutili imballaggi.

Foto Copyright: specificato sotto ogni immagine

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Articolo di Marta Casartelli

Marta Casartelli

Entusiasta per natura, appassionata di innovazioni sostenibili e grande fan dell'autoproduzione

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