Come sarebbe mangiarsi le microplastiche?

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La verità è che lo sappiamo benissimo come sarebbe mangiarsi le microplastiche. Secondo lo studio condotto dall’Università di Newcastle a nord di Sydney e commissionata dal WWF “No Plastic in Nature: Assessing Plastic Ingestion from Nature to People” è quello che facciamo ogni settimana. Per la precisione, secondo lo studio, ingeriamo “fino a 2000 minuscoli frammenti per settimana”

In questa serie di foto di Sweet Sneak Studio – in collaborazione con il fotografo Morten Bentzon – il concetto è però espresso in maniera molto chiara. Si mettono in mostra gli impatti dell’inquinamento da plastica in un modo indiscutibilmente comprensibile.

Che siano sushi avvolti in sacchetti di plastica o la schiuma della birra con bolle di polistirolo, la verità è abbastanza allarmante.

A causa delle loro piccole dimensioni, [le microplastiche] possono sfuggire ai sistemi di filtrazione del trattamento dell’acqua e diffondersi nei nostri oceani o in altri corpi idrici. Una vasta gamma di animali marini tra cui zooplancton, polpi, vongole, ostriche, pesci e uccelli marini può ingerire microplastiche, che possono avere conseguenze sulla salute

Racconta lo studio dell’Università di Newcastle sopra citato
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microplastiche nel cibo
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Mangiarsi le microplastiche

Foto Copyright: Sweet Sneak Studio

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Tag: Microplastics.
Articolo di Luca Onniboni

Luca Onniboni

Autore e fondatore di Objects., Archiobjects e Marketing For Architects. Esperto in comunicazione e appassionato di Architettura, Design e Marketing. E' anche un consulente, un nuotatore, un motociclista e un instancabile ricercatore

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