Il corpo umano nelle linee vorticose di Janusz Jurek

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La generative art, è vecchia come il mondo, dice Philip Galanter, riferendosi a ogni produzione figurativa, letteraria o musicale, che sia concepita da un elemento generativo, un complesso di regole formalizzate, e una buona dose di casualità.

Le tecnologie digitali hanno determinato nuovi linguaggi estetici, trasformando gli strumenti tradizionali, ma anche la sostanza dell’arte: l’artista che operi in questo ambito, delegando parte della paternità dell’opera all’intelligenza artificiale, per mezzo di software informatici, crea sistemi basati su complessi algoritmi, dai quali germina il prodotto artistico, le cui fattezze non sono del tutto prevedibili.

Le illustrazioni vitali e dinamiche realizzate dal designer polacco Janusz Jurek, sono una commistione di programmazione, arte generativa, disegno e progettazione 3D, espressione di un’attenta indagine sulla natura e sul movimento del corpo umano, tradotta in effige tridimensionale attraverso il mondo razionale dei numeri e della logica.

In un turbine drammatico di bianco, nero e grigio, un groviglio di fili metallici, linee spezzate d’inchiostro e fulmini ramificati, si confondono in orde caotiche, si attorcigliano, tracciano i contorni e plasmano la materia di piedi, mani, busti, gambe, schiene e volti, colti in pose intriganti, di potente realismo e disperata poesia.

Laureato presso l’Università di A. Mickiewicz a Poznan, Janusz Jurek gestisce, dal 1996, uno studio di grafica, il NEO Graphic Design Studio.

I came back to drawing, but I had that crazy idea on my mind to find the way of connecting drawing and sculpting. When you draw, the only thing you need is a sheet of paper and a good pencil. But what if paper was not enough? What if the pencil left traces in the air? And that is how it started.

-Janusz Jurek

Foto Copyright: NEO Studio

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Tag: Janusz Jurek.
Articolo di Alessia Cortese

Alessia Cortese

Fotografa freelance. Aspirante giramondo. Perdutamente innamorata di Max Ernst, Jane Austen e Georgia O'Keeffe. La musica è il mio pane quotidiano.

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