Francis Kèrè, l’uomo che è fuggito per restare

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francis kere

Quante volte siamo testimoni di grandi traguardi scientifici, politici o ingegneristici? Di frequente, e spesso parte di realtà tanto complesse da essere apprezzate pienamente da pochi.

Quante volte invece capita di poter quantificare il valore di un solo ideale, di una sola scelta?

E quante, di un solo respiro?

Francis Kéré è il protagonista di questa storia, una storia che nella sua semplicità non è mai scontata, forse perché ha inizio in luoghi dimenticati come il Burkina Faso. Un paese tra i più poveri al mondo, ma ancora incontaminato, libero.

Nel suo villaggio, Gando, l’elettricità, l’acqua potabile e le scuole sono ancora sfide per cui dover lottare. Eppure, in una situazione così inerme, un padre è riuscito ad insegnare al figlio a leggere e a scrivere, nonostante questo volesse dire separarsi da lui a soli 7 anni per permettergli di andare nella scuola di un lontano villaggio.

francis kere

Non poteva però immaginare, che un giorno, quella primordiale istruzione avrebbe permesso a suo figlio Francis Kèrè di raggiungere l’Europa grazie ad una borsa di studio per studiare falegnameria. Un’occasione irripetibile a cui aggrapparsi soprattutto per fuggire, poiché di legno, il Burkina Faso, ne è privo. 

E alla Technische Universität di Berlino quel disperato fuggire si trasforma in un fiero diventare, diventare un Architetto.

Non sorprende allora vedere le mani di Kéré sfogliare questo capitolo della sua vita e definirlo con voce spezzata un privilegio. Un privilegio che forse è testimonianza di un qualcosa di più grande, una scelta, cauta, dell’uomo a cui affidare l’opportunità di fuggire per apprendere. E, una volta pronto, fare ritorno per lottare e vincere le sfide del suo popolo, a fianco al suo popolo. Perché Francis Kèrè il suo privilegio lo ha coltivato lavorando, ancora prima di laurearsi, a quella scuola che lo dovette separare dalla sua famiglia e che ora è in grado di progettare e costruire.

Ma come trovare i fondi per realizzarla?

Un vincolo pratico che nella sua risoluzione diventa sorprendentemente testimonianza della grande lezione di Francis Kèrè, la lezione della partecipazione. Una vera e propria forza capace di coordinarsi per accendere e alimentare un fuoco lontano che sin dagli anni universitari utilizza per creare un coro di voci e raggiungere il suo obiettivo.

Sarà infatti grazie al suo rendere partecipi che, in soli due anni, raccoglierà 50.000$ chiedendo semplicemente ai suoi compagni di università di rinunciare a piccole spese, come un caffè o un pacchetto di sigarette, e donarle per la sua scuola.

Burkina Faso, Gando

Non sapeva però, che una volta rientrato in Burkina Faso, avrebbe dovuto affrontare la sfida inaspettatamente più ardua: convincere il suo villaggio a costruire la nuova scuola con la stessa argilla con la quale avevano costruito Gando. Cosa aveva allora imparato in Europa?

A questa domanda Kéré risponde attraverso lo straordinario potere dell’istruzione, plasmando un’architettura che non si compie nel suo dovere funzionale. Perché la scelta di utilizzare materiali e tecniche costruttive locali sono prova della sua sensibilità nel servirsi della scuola come una vera e propria lezione per un’architettura più matura. Una lezione di mattoni, di fisica, di ingegneria, capace di educare il suo popolo al progettare e al costruire, donandogli il valore inestimabile dell’avere una professione. Una comunità così capace di esportare un sapere e guadagnare da esso, scoprendo così la speranza del restare.

Restare, in Burkina Faso.

Burkina Faso, Gando

In questa storia quindi, l’architettura non è altro che uno strumento, lo sfondo di uno scenario più travolgente capace di innescare dinamiche ancora più inaspettate. Perché da quella semplice, chiara e ambiziosa intenzione, prova di una profonda riconoscenza nei confronti di intimi orizzonti, ne è nato un processo inarrestabile che ha portato alla necessità di ampliare la scuola, realizzare una biblioteca e persino un’infrastruttura secondaria per accogliere gli insegnanti mandati dal governo.

francis kere

Costruite tracce di un giovane ragazzo che guardava stupefatto, dal finestrino di un aereo, un’Europa che ora guarda con ammirazione l’insegnamento dell’uomo che è diventato.

Un uomo che non ha mai lasciato con l’anima la sua Gando.

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Foto Copyright: Kerè Architecture

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Tag: Francis Kèrè.
Articolo di Davide Maria Zema

Davide Maria Zema

Laureato in Architettura. Affascinato da chi taglia tele per ricercare l’infinito.

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