String Mirrors, le fotografie tridimensionali di Hong Sungchul
Artobjects • Photography
Hong Sungchul è un artista contemporaneo sudcoreano, autore d’installazioni di grande impatto scenografico, che si collocano al confine tra scultura e fotografia.
Quella di Sungchul è una pratica artistica “interattiva” che implica la partecipazione diretta dell’osservatore e un modo inusuale di fruire la fotografia, percepita in forme plurime, a seconda del movimento, della distanza e del punto di osservazione, che danno luogo a un’esperienza visiva unica e personale.
L’artista scompone e sfaccetta le immagini fotografiche – rappresentazioni del corpo umano, dal segno intimo e delicato, che rivelano un interesse particolare per le mani – in strutture frattali filamentose, stampate su stringhe sottilissime, in seguito allineate e messe in tensione su appositi pannelli, con lo scopo di conferire alla superfice piana del ritratto, una voluminosità plastica, e di creare materialmente un’ambiguità ottica, che faccia risultare tridimensionale ciò che per natura è a due dimensioni.
Si tratta di un espediente estetico e concettuale, fondato sulla dualità tra reale e illusorio, che ci permette di entrare dentro l’opera, di stabilire con essa una congiunzione “ombelicale”: un approccio non convenzionale alla fotografia che, attraverso l’uso allegorico degli elastici, esplicita il bisogno profondo, e connaturato nell’indole umana, di comunicazione e di unione con gli altri.
Nato nel 1969, Hong Sungchul vive e lavora a Seoul, in Corea del Sud. Ha studiato Scultura alla Hongik University di Seoul, e Integrated Media al California Institute of the Arts.
Foto Copyright: Hong Sungchul – hongsungchul.net