Soldier, la fotografia di ritratto di Suzanne Opton

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La fotografa americana Suzanne Opton sfrutta il potere evocativo della fotografia, per realizzare immagini di straordinaria qualità iconica e disarmante profondità psicologica.

Negli scatti che compongono la serie “Soldier”, la Opton ha ritratto i soldati americani della base militare di Fort Drum, di ritorno dall’ Iraq e dall’Afghanistan, tra il 2004 e il 2005, descrivendo una guerra invisibile, lontana dai luoghi comuni e dalle rappresentazioni sanguinolente dei campi di battaglia, rivelando una verità nascosta e il più delle volte incomprensibile, custodita nei volti di uomini e donne che portano negli occhi immagini d’indicibile orrore.

L’inquadratura è sempre la stessa: i soggetti sono fotografati, con spietata naturalezza, distesi su un tavolo, con la testa reclinata, in una posizione di abbandono e di rilassatezza, che nulla ha di eroico o guerresco, hanno abbassato la guardia, paiono indifesi e vulnerabili nella loro nuda intimità.

Gli sguardi, immoti, persi nel vuoto, sono lo specchio di un dolore psichico indelebile, della paura, dell’angoscia, dell’annichilimento, dell’attesa e della speranza, delle stimmate che la guerra imprime, impietosa, sul corpo e nella memoria.

Since the war began, I wondered about the young men and women who chose to serve and put their lives on the line. I wondered about what they would experience at war and how they would manage their transitions to civilian life. In making each portrait I wanted to look into the face of a young person who had seen something unforgettable. And I wanted to make that a serious and intimate view, the way I would look at my own son.

– Suzanne Opton In collaborazione con la curatrice Susan Reynolds, la fotografa newyorkese, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle precarie condizioni mentali dei militari americani reduci da zone di conflitto, ha mostrato il suo lavoro, non senza polemiche, su grandi cartelloni che sono stati affissi a Denver, Houston, Miami, Columbus, Washington DC e New York.

Ogni fotografia, visibile sul sito internet della Opton e su una piattaforma web dedicata, soldiersface.net, è corredata di una didascalia che riporta il nome del soldato, il luogo e la durata della sua missione. Nata a Portland nel 1954, Suzanne Opton vive e lavora a New York, dove insegna presso il Centro Internazionale di Fotografia.

Le sue opere sono state esposte a livello internazionale, e sono presenti nelle collezioni permanenti della Bibliothèque Nationale de France di Parigi, del Musée de’ Elysée a Losanna, in Svizzera, e del Museum of Fine Arts di Houston. Le sue fotografie sono apparse in numerose pubblicazioni su Orion, The New York Times, Time, Newsweek e Fortune.

Foto Copyright: Suzanne Opton – suzanneopton.com

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Tag: Portraits, Suzanne Opton, War.
Articolo di Alessia Cortese

Alessia Cortese

Fotografa freelance. Aspirante giramondo. Perdutamente innamorata di Max Ernst, Jane Austen e Georgia O'Keeffe. La musica è il mio pane quotidiano.

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