“Pausa di riflessione”: vi dico la mia

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Ho solo 26 anni e non voglio fare la moralista di turno. Vero è che non sono mai riuscita a tenermi dentro le parole, figuriamoci quando mi danno un foglio bianco, un pc portatile e un treno in ritardo di mezz’ora.

Scrivo di getto, non perché debba togliermi qualche sassolino nella scarpa (oppure sì?!) ma perché continua a ronzarmi in testa questa riflessione. Una riflessione che con gli anni si è intensificata a tal punto da farmi incazzare ogni volta che la sento.

Allora cominciamo con la frase incriminata e piano piano andiamo a valutarne i vari aspetti infami:

La frase è: “Prendiamoci una pausa di riflessione”.

  1. Partiamo dall’etimologia. Pausa dal latino pausa “breve interruzione specialmente nel parlare o nel cantare”. Ok, perfetto. “Prendiamoci una pausa”, nonostante sia un’espressione entrata nell’uso comune, NON SIGNIFICA che dopo anni di storia (che evidentemente tu hai vissuto come se fosse una serenata rap o una canzone di Moreno) clicchi il tasto stop e cominci a fare quello che ti pare.
  2. Pausa, come la intende chi la attiva, equivale a: “non ti voglio ancora lasciare perché ancora non ho trovato un altro/a ma ti metto in pausa perché qualora questa persona arrivasse, almeno non mi sento in colpa se ci vado”. Chi sta scuotendo la testa mentre legge, è un falso.
  3. Capita che l’amore a volte diventi un fardello pesante, un dolore, una pena e sia talmente difficile da gestire che alla fine uno getta la spugna…ma non sarà la pausa a cambiare le cose. Avete mai messo in pausa una canzone e al play era diversa? Siete mai andati in pausa caffè e, al ritorno, il vostro lavoro era cambiato? NO. L’amore in pausa marcisce, non si fortifica.
  4. Se l’amore si fa in due, le crisi si superano in due. Se tu scompari perché “siamo in pausa” significa che hai perso la forza, il coraggio, la volontà, la pazienza di chiarire o, evidentemente, hai smesso di amarmi. ERGO lasciami.
  5. La pausa è da egoisti. Si tiene l’altra persona attaccata alla speranza, senza pensare un minimo alla sua sofferenza. Magari l’altro, per disperazione, la pausa l’accetta ma tanto a quel punto non ha alternative: o pausa o fine. Bella scelta di merda.
  6. Ci sono pause che hanno anche esiti felici. Purtroppo non le ho mai vissute, né tantomeno ne ho sentito parlare (ma sono aperta al dialogo).
  7. L’amore vero non conosce pause: ti prendi una pausa per capire se ami o no una persona? Nel momento stesso in cui te lo chiedi, sai già la risposta: non è più amore.
  8. Le pause sono da codardi perché lasciano fare al tempo il lavoro sporco: i “pausari” sperano che, a lungo andare, l’altra persona se ne farà una ragione e piano piano dimenticherà. Ricordatevi però, che il tempo alimenta anche l’odio e fa sbiadire persino il più bello tra i ricordi.
  9. Le pause sono la fermata prima del capolinea. Arrivato a quel punto, a meno che non deragli, un treno non cambia più direzione. Quindi scendi, appena ne hai la forza, appena ce la fai. A volte è meglio proseguire a piedi che schiantarsi.
  10. “Eh ma io devo riflettere sulla nostra storia”…sì e io sono Babi di tre metri sopra il   cielo.
  11. Ci sono pause e pause, ovviamente. Non mi permetto di giudicare chi ha bisogno di momenti di solitudine, le motivazioni possono essere migliaia e così diverse che bisognerebbe entrare nella testa e nel cuore di ognuno…ma siamo ragionevoli! Una pausa che dura mesi e mesi? Ma sai a 20, 30 anni cosa significa avere davanti un mese da vivere senza che l’altra persona dia cenni di vita perché è “in pausa”? Purtroppo no, infatti poi ci sono loro…quelli che sono in pausa da una vita.
  12. “Ho bisogno di stare sola/o”: nove su dieci, si traduce con “ho bisogno di stare con un altro/un’altra”.
  13. E per finire un po’ di romanticismo: Omnia vincit amor (lo diceva Virgilio, non Chiara Biasi) è la più grande delle verità. Le battaglie si vincono o si perdono, non si mettono mai in pausa.
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Articolo di Stefania Antonelli

Stefania Antonelli

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