Le impeccabili composizioni di Ryota Kajita

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Ryota Kajita è un cacciatore di forme. Percorre i paesaggi glaciali dell’Alaska inseguendo le variegate formazioni di ghiaccio nel suolo congelato. Nella serie Ice Formation ha raccolto le più disparate figure a cui il gelo è stato in grado di dare vita. Alcune sembrano corolle di fiori, altre cellule al microscopio, crateri lunari o macchie di vernice.

Le fotografie riportano le dimensioni reali delle formazioni e sono in bianco e nero, per esaltare la complessità del loro disegno. Quando le espone, l’artista usa delle lightbox per esasperare i dettagli e cercare di ricreare la luce diafana del momento dello scatto.

La caccia di Kajita deriva dal suo interesse per le forme naturali, dalla sua voglia di instaurare un dialogo con l’ambiente. Ma è anche una nostalgica reminiscenza delle passeggiate che da bambino faceva col nonno, alla scoperta del paesaggio innevato. Tutt’altro che una passeggiata si dimostra, però, la realizzazione di queste immagini. L’aspetto del terreno in Alaska è in continuo mutamento. Il vento e la neve plasmano e ricoprono il ghiaccio, che si scioglie e si riforma in continuazione. Bisogna agire in un lasso di tempo breve, in condizioni spesso ostili per scattare queste incantevoli fotografie. Kajita congela nel tempo queste forme incostanti.

La loro generazione si deve al gas metano: così le opere diventano anche simboli ecologici e emblemi della preoccupazione degli scienziati per il riscaldamento globale. Il fotografo ha per altro realizzato anche il documentario dal tema ambientalista “Losing Ground: Shishmaref, Alaska” sull’erosione del paesaggio glaciale.

La serie Fuzei è una collezione di scorci cittadini inconfondibilmente giapponesi. Ci sono i classici condizionatori, cavi elettrici e muretti di cemento tra le case. I singoli elementi saranno anche antiestetici, ma la composizione riesce a dare un senso di malinconica armonia, e sembra che tutto sia lì per un motivo. Tubi, cavi e pannelli di lamiera arrugginiti sono esattamente come e dove dovrebbero essere.

Il titolo “Fuzei” è una parola dai vari significati in giapponese. Si può tradurre con eleganza, fascino o senso estetico. I kanji che formano la parola sono quelli di vento e sentimento: una sensazione, un afflato che si trasporta dalla scena a chi la osserva. È un termine usato soprattutto per descrivere l’attitudine estetica di chi si occupa della composizione dei giardini, una delle più complesse e raffinate arti giapponesi. Ci vuole dire che il tutto è più eloquente delle parti che lo compongono. Kajita non modifica le foto in post-produzione, ma affida l’efficacia dell’immagine alla sua scelta compositiva iniziale.

Sono ritratti di un paesaggio urbano ormai ben noto anche fuori dal Giappone. Si basano su una grammatica visiva che chiunque conosca il Paese, anche solo attraverso i suoi film e anime, non può che riconoscere e comprendere. La luce obliqua del tramonto dà a tutte le fotografie una sfumatura languida e un senso di attesa.

Foto Copyright: Ryota Kajita – ryotakajita.com

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Articolo di Valentina Bianchi

Valentina Bianchi

Appassionata di arte in generale, di quella giapponese in particolare. Mi capita di cimentarmi con entusiasmo in tentativi di pittura ad acquerello fallimentari

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