La Land Art approda in Arabia Saudita con il progetto Wadi AlFann
Archiobjects • Public Spaces & Landscape
Un vero e proprio messaggio di globalizzazione e di espansione, quello che cinque artisti di Land Art vogliono comunicare, realizzando le proprie opere nella regione Nord Occidentale dell’Arabia Saudita.
E così dai deserti americani la Land Art approda anche nel Medio Oriente, accettando la sfida di trasformare il deserto in una grande opera d’arte entro il 2035.
I cinque nomi sono leggenda ormai e sono stati selezionati per la loro innata capacità di rendere l’arte un organismo vivente: all’appello James Turrell, Michael Heizer, Agnes Denes, Manal AlDowayan e Ahmed Mater.
Interessante e non casuale la scelta di dare voce anche a delle artiste donne, e ancora più lucente la scelta di selezionare artisti di nazionalità diversa.
Wadi AlFann ha un’ambizione senza precedenti, una piattaforma leader a livello mondiale che consente ad artisti straordinari di creare le opere più significative della loro vita. Costituirà un nuovo esempio globale di arte in dialogo con la natura, celebrando la creatività umana che unisce le comunità di tutto il mondo e ispirando le generazioni attuali e future di artisti. Un’esposizione di tale portata epica, ambientata in un terreno monumentale come il deserto di AlUla, ha il potenziale per plasmare il corso della storia dell’arte in tempo reale-
Sostenuta dal principe eridatario Mohammed bin Salman Al Saud e curata da Iwona Blazwick, questa iniziativa intende trasformare la terra del deserto in una “Valle per le Arti”.
L’obiettivo è quello di dare voce e visibilità a un luogo per troppo dimenticato, culla in realtà di civiltà e di popoli, valli e canyon che raccontano migliaia di anni di culture diverse.
Le cinque opere sono state plasmate per riportare alla luce la storia di questi luoghi e per omaggiare la grandezza di questi territori sconfinati. Visionarie e monumentali incarnano l’anima poetica dei cinque artisti.
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