Clément Cogitore. Comunità al confine col nulla della siberia orientale
Lifeobjects • Culture
Clément Cogitore nel 2016 parte per Braguino, dal nome della famiglia che vive nelle capanne di legno sperdute della Taïga siberiana, a 700 km da qualsiasi presenza umana.
Con questo progetto l’artista vuole documentare e percepire la volontà che ha spinto Sacha Braguino a decidere di installarsi e di portare con se la sua famiglia, ormai già più di trenta anni fa, con l’intento di vivere in pace, nell’autarchia più completa, e di costruire un modello di vita autosufficiente.
Molto rapidamente questo paradiso utopico si trasforma nella scena di un conflitto aperto tra due famiglie che non si vengono incontro nelle decisioni di amministrazione del territorio, e proprio il fallimento di questa comunità è l’asse centrale del lavoro cinematografico, fotografico e sonoro di Clément Cogitore.
Queste foreste immense abitate da orsi che sembrano usciti da un mito, le rive luminose di un fiume, dove i bambini giocano senza mischiarsi, la luce di un fuoco che fa vibrare i volti, il silenzio tra uomini e animali dopo un tuono, sono le componenti fantastiche di un mondo attuale molto reale che l’artista ha voluto registrare.
Clément Cogitore ci parla di una doppia impossibilità legata alle comunità, l’impossibilità di fuggire e quella di restare, ci racconta l’imprevedibilità umana, ci mette di fronte a contrasti sociali inevitabili e ci fa riflettere sulle reali possibilità di un fallimento della nostra società. Le sue opere sono un’analisi etnografica che spaventa e coinvolge il loro pubblico.
Foto Copyright: C. Cogitore