WaterLight, la lanterna che si ricarica con l’acqua del mare

DesignobjectsTech

A far funzionare questa magia ci pensa una semplice reazione chimica. Gli elettroliti nell’acqua reagiscono con il magnesio e si crea così elettricità. Il progetto si chiama WaterLight ed è stato concepito per aiutare tutte quelle comunità remote che hanno accesso limitato alla rete elettrica, ma che invece hanno grande abbandonza di acqua del mare.

Uno di questi luoghi è la penisola di Guajira, un deserto costiero all’estremità settentrionale del Sud America. Colombia. Uno dei luoghi più poveri di tutto il continente (Io ci sono stato nel 2019 e posso confermare che è tanto bello, quanto isolato). In questa località desertica si sta incominciando a testare queste incredibili lampade, e, a giudicare da queste fotografie, sembrano inserirsi e funzionare alla perfezione.

WaterLight

Vediamo che milioni di persone in tutto il mondo non hanno accesso all’elettricità sulle coste – Con una sola carica, può essere utilizzato per circa 45 giorni, a seconda di quanto lo usi.

Pipe Ruiz, direttore creativo esecutivo di Wunderman Thompson Colombia, un’agenzia creativa che ha lavorato al design con E-Dina, un Startup colombiana nel settore delle energie rinnovabili che ha sviluppato la tecnologia di base.

Si sente tanto parlare di sostenibilità al giorno d’oggi. Non sempre in modo sano e genuino però. Spesso è solo marketing e alla fine cambia poco dal punto di vista del pianeta. In questo caso però la sostenibilità è concreta e abbraccia anche l’aspetto sociale. Questo fa secondo me di WaterLight uno dei progetti più interessanti in cui mi sono imbattuto negli ultimi anni.

Tutta questa serie di caratteristiche insieme – tra l’altro applicate in un contesto in cui realmente c’è una necessità – non è assolutamente scontato trovarle:

> Per avviare la ricarica bastano circa due tazze di acqua oceanica.

> Poiché il processo separa il sale dall’acqua, l’acqua di mare nel dispositivo può essere utilizzata anche in un secondo momento per cucinare per esempio.

> La vita media di questo oggetto è stata fissata a circa 5.600 ore, da due a tre anni di utilizzo. Una volta finito questo ciclo essa può semplicemente essere riutilizzato come contenitore o anche essere riciclato.

> Va a sostituire un altro oggetto ben più impattante sul pianeta; le tradizionali lanterne a cherosene.

> A differenza di una luce solare, si carica istantaneamente non appena viene riempita d’acqua.

> WaterLight può anche caricare lentamente un telefono cellulare o una piccola radio.

Davvero notevole.

Lanterna WaterLight
WaterLight

Foto Copyright: WaterLight – waterlight.com.co

Unisciti ad una grande community
segui OBJECTS.
Articolo di Luca Onniboni

Luca Onniboni

Autore e fondatore di Objects., Archiobjects e Marketing For Architects. Esperto in comunicazione e appassionato di Architettura, Design e Marketing. E' anche un consulente, un nuotatore, un motociclista e un instancabile ricercatore

Scopri altri post
Dall’architettura ai videogame

Dall’architettura ai videogame

I videogiochi più venduti nella storia

I videogiochi più venduti nella storia

EHRA EB12. Un'eccellenza italiana nel mondo delle due ruote

EHRA EB12. Un’eccellenza italiana nel mondo delle due ruote

Per amanti dei videogames e nostalgici, torna la rivista PSM

Per amanti dei videogames e nostalgici, torna la rivista PSM

Tra arte, collaborazioni e artigianalità, storia degli orologi Louis Erard

Tra arte, collaborazioni e artigianalità, storia degli orologi Louis Erard

Tinker, il robot domestico inventato nel 1966 da David Weston

Tinker, il robot domestico inventato nel 1966 da David Weston

Leggi e guarda tutto il resto nelle categorie Designobjects, Artobjects, Fashionobjects, Archiobjects, Ecoobjects e Lifeobjects.

Iscriviti alla newsletter

Ho letto la Privacy policy e acconsento al trattamento dei dati