Balla quello che c’è
• Submission
Sabato 25 novembre riparte la rassegna di arti visive Etoile Toy/ Visual Art Florence promossa dal Florence Dance Center di Marga Nativo e realizzata in collaborazione con la storica e critica d’arte Daniela Pronestì. Ideata da Mario Mariotti nel 1987, la rassegna indaga il rapporto tra immaginazione creativa ed espressione corporea, trasformando ogni inaugurazione in un evento che coniuga arte e danza con una performance ispirata alle opere esposte.
Dal 25 novembre all’8 gennaio sarà protagonista il giovane artista siciliano Marco Randazzo (1983) con la personale intitolata “Balla quello che c’è”. Riunite per l’occasione quindici opere che pongono l’accento, come già indicato dal titolo, sull’elemento dinamico – musicale che connota la sua ricerca, ponendola sul piano di un’ideale continuità con i principali episodi dell’astrazione europea ed americana del secolo scorso. Spunto ispirativo è molto spesso la musica, il verso di una canzone, il titolo di un brano: suggestioni che traslate nel linguaggio pittorico generano vortici emozionali, ritmi cromatici, spessori e densità, in un elaborato sistema di corrispondenze tra suono e colore, parola e segno.
Uno sviluppo calligrafico del colore che si staglia sulla tela senza mai riempirla del tutto ma lasciando visibile il bianco dello sfondo quale richiamo ad una dimensione trascendente e immateriale che contiene tutto, incluso ciò che l’artista deve ancora scoprire di sé.
Gli ultimi lavori capovolgono l’equilibrio tra dinamismo del segno e staticità della materia sperimentando un nuovo supporto contenente un liquido colorato che muovendosi genera imprevedibili configurazioni. In questo caso, quindi, è il colore ad “animarsi”, a “ballare” – potremmo dire citando uno dei lavori che dà titolo alla mostra -, conferendo all’opera un carattere insieme duraturo ed effimero.

Post e foto di Daniela Pronestì
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