Villa Albergoni, la seconda dimora di Luca Guadagnino
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Si sa, alle volte un buon film ti rimane in mente attraverso i suoi spazi. Quegli stessi spazi che sono riempiti dai protagonisti a te cari, dai dialoghi che non ti scorderai, e dai gesti che ci tornano in mente pensando agli oggetti che erano presenti in quel momento.
Questo è quello che è successo ad uno dei più acclamati film italiani agli Oscar di quest’anno: Chiamami col tuo nome.
Noi raccontiamo storie e quelle storie devono accadere nello spazio. Perché non siamo il prodotto di, diciamo, un dialogo. Il personaggio deve essere un prodotto del comportamento e dell’interazione dello spazio. Quindi per me lo spazio è tutto.
-Luca Guadagnino a proposito dell’uso degli spazi
Il regista Luca Guadagnino si era innamorato di Villa Albergoni, una residenza di campagna padronale risalente al XVII secolo nei pressi di Moscazzano, un paesino di 1000 abitanti vicino Cremona. La villa, troppo costosa per essere comprata dal regista che conosce bene queste terre a lui molto care, è stata scelta come set cinematografico per il suo ultimo film.
Luca si è valso dell’aiuto di una sua amica, Violante Visconti di Modrone, che dopo un’accurata ricerca tra stampe ed oggetti d’epoca è riuscita a riempire quelle stanze un po’ vuote evocando un’atmosfera Rinascimentale che bene si accosta all’estiva storia d’amicizia, o forse qualcosa di più, tra Elio e Oliver. Benché si tratti di un residenza d’epoca, la designer è riuscita a creare un sorta di open space ante litteram dove l’apertura fisica delle porte delle varie stanze e delle finestre che uniscono gli interni con gli ambienti esterni del giardino, si sovrappone alla fluidità, permeabilità e libertà che si respirano nel film.
Questa villa immersa nel verde della campagna lombarda è dotata di 8 stanze e 7 bagni, una biblioteca straordinaria e ampi saloni decorati da affreschi realizzati da Aurelio Busso, allievo di Raffaello.
L’ingresso è composto da un portico con soffitto a vela, sopra il quale è visibile il terrazzo accessibile dal primo piano, e un portone scolpito a cassettoni con rose centrali. Oltre all’edificio principale, la proprietà include una casa del fattore sul lato sinistro, e una residenza di custodia minore sul lato destro. Villa Albergoni è diventata un caso immobiliare, nonché oggetto di desiderio per cinefili ed esteti, nel momento in cui è apparso online un annuncio immobiliare di vendita della proprietà al prezzo di un milione e settecento mila euro.
Tuttavia per il regista non è nuovo per questo genere di cose, poiché anche nel suo precedente film Io sono l’amore ha deciso di utilizzare come sfondo di questa storia un’altra villa: quella volta una villa milanese progettata da Piero Portaluppi negli anni Trenta divenuta ormai status simbolo di una Milano antica e signorile tanto da diventare di proprietà del Fondo Ambiente Italiano.
Ho girato in questo importante edificio nel centro di Milano e nessuno mi toglierà la convinzione che è mio.
-Luca Guadagnino a proposito della Villa Necchi Campiglio
E chissà allora quale sarà la sua prossima dimora.Post di Alessandro Zambotto
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