Le visioni musicali di Melissa McCracken

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Udire il suono dei colori, avvertire l’odore delle parole, il sapore delle forme, vedere le note di una melodia.

Si tratta di un fenomeno neurologico noto come sinestesia, un turbine di amplificazione percettiva, che consiste nell’insorgenza di una sensazione che corrisponde a uno stimolo sensoriale diverso.

È il caso di Mozart che vedeva il colore delle note, e di Kandinsky che interpretava le sinfonie musicali nei suoi dipinti, e ancora Hockney, Nabokov, Rimbaud, Liszt.

La pittrice americana Melissa McCracken vede la musica, e la dipinge.

Testimone di una forma di sinestesia nota come cromestesia, il manifestarsi di un’immagine visiva in seguito a uno stimolo acustico (audizione colorata), Melissa ha trasformato questo modo singolare di sentire il mondo che la circonda in arte.

Per lei i suoni diventano colori da imprimere sulla tela, pitture astratte a olio e acrilico, in cui la musica prende forma. Time dei Pink Floyd, Karma Police dei Radiohead, Imagine di John Lennon, diventano composizioni policrome, vortici di colori ora leggeri e delicati, ora vividi ed energici, pennellate frenetiche e sinuose, che traducono in visioni pulsanti il ritmo delle note.

Foto Copyright: MelissaMcCracken

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Tag: Colors, Pittura, Melissa McCracken.
Articolo di Alessia Cortese

Alessia Cortese

Fotografa freelance. Aspirante giramondo. Perdutamente innamorata di Max Ernst, Jane Austen e Georgia O'Keeffe. La musica è il mio pane quotidiano.

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