Le ragazze nascoste di Naomi Okubo
Artobjects • Art
L’artista giapponese Naomi Okubo è autrice di una serie di ritratti e autoritratti che si caratterizzano per il forte contenuto emotivo e la presenza di una marcata impronta decorativa, in cui il tema ricorrente è la raffigurazione di giovani donne, dall’identità volutamente occultata, immortalate nelle loro azioni quotidiane, in interni domestici e in scenari all’aperto, riccamente adornati con motivi ripetitivi, derivati dalle forme della natura, floreali e vegetali, ma anche segni astratti e geometrizzanti.
Le ragazze senza volto della Okubo, nei loro abiti dalle intricatissime fantasie, interrotti ritmicamente da patterns che sembrano moltiplicarsi all’infinito, quasi si mimetizzano con l’ambiente che le circonda, con i tappeti e le carte da parati dall’aspetto caleidoscopico, i colori sono saturi e smaglianti, le composizioni appaiono complesse e stracolme di dettagli realizzati con estrema minuzia, svelano una chiara tendenza estetizzante della sua pratica artistica, e un linguaggio pittorico unico e riconoscibile.
Naomi crea le sue opere seguendo un preciso processo artistico: dapprima raccoglie ritagli da riviste di moda, di interior design, da reclame, le ritaglia e scansiona su Photoshop, quindi le proietta sulla tela e ne traccia i contorni, in un secondo momento, completa il lavoro dipingendo a mano.
When people develop their identity, they use their appearance, and they use images from various media. They’re usually idealistic images. For example, there are so many very beautiful models in magazines, but we don’t know how they feel. We don’t know the reality. That’s why I don’t want to show the faces. If I paint the faces, people can recognize if they’re happy or crying — but if I don’t paint the faces, then people can think about the painting more, I think.
– Naomi Okubo
Le sfarzose pitture in stile cartoonish della Okubo s’ispirano al mondo patinato e artificiale della moda e, nei dettagli ornamentali reiterati, alla tecnologia digitale, immagini dall’apparenza gioiosa e giocosa, che celano temi più profondi legati ai ricordi adolescenziali dell’artista, spingono lo spettatore a riflettere sulla tendenza, sempre più diffusa, di ricerca della bellezza perfetta, in nome degli assurdi canoni estetici imposti al genere femminile, in modo particolare, dalla pubblicità e dai media, e in società, come quella nipponica, in cui il conformismo è considerato una prassi virtuosa e le pressioni a sottomettersi a standard prevalenti, e a non cedere a comportamenti individualistici, iniziano già in età scolare.
Foto Copyright: Naomi Okubo – nyaooon.jimdo.com