I fili ribelli di Ýr Jóhannsdóttir

DesignobjectsObjects & Furniture

La designer tessile islandese Ýr Jóhannsdóttir, con sede a Reykjavík, nota con il nome d’arte Ýrúrarí, trasforma la lana e la maglia in un linguaggio critico e giocoso che riflette sui nostri comportamenti quotidiani e sul consumo dei tessuti.

Nei suoi lavori a maglia si riconosce un’eleganza tradotta in chiave ironica, con indumenti che diventano oggetti sospesi tra wearable art e installazione concettuale, dove il gesto del trasformare assume un valore politico e mette in discussione l’uso del tessile e la sua durata nel tempo.

Partendo dalla sua formazione presso la Glasgow School of Art, Ýr ha sviluppato una pratica in cui la sostenibilità è centrale: progetti come “Sweater sauce” esplorano come recuperare capi inutilizzati, rammendarli visibilmente, farli durare e assegnare loro una nuova vita.

Da qui nascono maglie che non solo vestono, ma interrogano il consumo e la sua assurdità.

Le sue creazioni in lana islandese ignorano la purezza del minimalismo scandinavo per abbracciare l’imperfezione, la riparazione e la metamorfosi.

Con un tocco “artigianale performativo”, Ýr propone un linguaggio visivo e tattile che unisce humour, arte tessile e design con uno sguardo critico verso la moda.

I capi non sono solo per essere indossati, ma per essere vissuti, riparati, rigenerati.

Ýr Jóhannsdóttir

DESIGNER. Ýr Jóhannsdóttir @yrurari

BRAND. Ýrúrarí

IMAGES © yrurari.com

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Tag: Ýr Jóhannsdóttir.
Articolo di Andrea Ebbi

Andrea Ebbi

Artista, designer e fondatore di Objects. Il futuro è tutto da scrivere

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