“Through a surreal Afro-centric lens”. John Baloy esalta l’unicità dell’arte Africana
Artobjects • Photography
Sight is a faculty, seeing is an art.
George Perkins Marsh
Si dice che l’artista sia un visionario. Che percepisca la realtà in maniera diversa rispetto agli altri. E che abbia il compito di mostrare la bellezza dove gli altri non la riescono a scorgere. D’altra parte “Vedere è una facoltà, osservare è un’arte”, disse nel XIX secolo l’intellettuale statunitense George Perkins Marsh. A farsi portavoce di questa iconica citazione è – in tempi odierni – l’artista e fotografo John Baloy, che riprende le parole del filologo e ne fa un mantra di vita.
Attualmente tra i più rinomati e celebri fotografi di ritrattistica a Johannesburg, in Sud Africa, John Baloy intraprende la sua carriera artistica a partire dal 2017, anno in cui coraggiosamente decide di dare una svolta alla sua vita e dedicarsi totalmente alla sua passione. Lascia il suo impiego secolare come elettricista automobilistico e comincia a farsi strada nel settore facendo da assistente a vari fotografi.
Lottando continuamente per emergere e far fronte alle convenzioni artistiche del mondo della fotografia – che lo vedevano come “troppo artistico” e “poco commerciale” – John non si perde d’animo, anzi, persevera strenuamente nella sua ricerca e introspezione personale.
Esaminando a lunga la sua sensibilità e quella altrui, e guadagnando col tempo sempre più esperienza, John si rende ben presto conto di una cosa: doveva fare della sua diversità un pregio. Ma fece molto di più.


Volendo rendere omaggio alla sua terra natia, l’Africa – e alla sua gente, John si mette dalla parte di un popolo che da sempre viene considerato una minoranza, che da sempre viene emarginato e trascurato, cercando di restituirgli – attraverso la fotografia – la nobiltà che merita, ed elevando la sua bellezza esotica e pittoresca.
La sua fotografia diviene così uno strumento di riscatto, di celebrazione e glorificazione di un popolo che da troppo tempo non viene mai considerato come dovrebbe, nella sua straordinaria e imprescindibile unicità.
I volti che John immortala divengono così dei quadri, delle vere e proprie opere d’arte in digitale: surreali, suggestivi, intimi, coloratissimi e distinti da una forte componente emotiva, i ritratti di John sono molto più che semplici ritratti.
Sono espressione di patria e identità, di amore e vulnerabilità, di fascino ed esotismo, nonché di valori simbolici di una popolazione dalla bellezza straordinaria.
Foto Copyright: John Baloy – @john.baloy