She Could Have Been a Cowboy di Anja Niemi
Artobjects • Photography
Tra le Montagne Rocciose e le coste del Pacifico, lungo deserti sconfinati e paesaggi desolati, nella natura dirompente di canyon e gulches, la terra sacra dei Navajo, una cowgirl senza volto cavalca libera nel cuore del selvaggio West.
Per il suo nuovo progetto, She Could Have Been a Cowboy, la fotografa norvegese Anja Niemi esplora il mitico ovest americano, e realizza una serie di scatti che, venati di un sottile femminismo, attraverso un equilibrato amalgama di leggenda, fantasia e realtà, evocano una ricerca introspettiva e una riflessione sul ruolo della donna, troppo spesso relegato entro i confini del convenzionalismo, e un atto di trasformazione, di emancipazione e di evasione.
Ancora una volta fotografa, modella, scenografa, costumista, Anja è protagonista sola e assoluta delle sue pièce tragicomiche, interprete di una donna, bellissima e raffinata, ma tristemente imprigionata ogni giorno dentro una casa e in un vestito di pizzo rosa, che sono metafora di una condizione di profonda insoddisfazione per la propria esistenza.
Il suo personaggio immaginario brama di svincolarsi dagli schemi che la vita le ha imposto e sogna di essere un cowboy, immagine di libertà e di coraggio, con una giacca a frange, un cappello bianco, e la chioma dorata al vento.
Su di una macchina a noleggio, con il costume indosso, la Niemi ha affrontato un viaggio lunghissimo e in solitudine, immersa negli scenari wild dei vecchi western, tra le montagne e le valli rocciose, strette e aspre, rese celebri dai film di John Ford e John Wayne, dove l’acqua e il vento hanno modellato la roccia in onde, dune e pinnacoli che ricordano le guglie di una cattedrale gotica, sfiorati da languidi giochi di ombre, luci e colori.
“She Could Have Been A Cowboy” è in mostra, dal 1 marzo al 14 aprile, alla Steven Kasher Gallery di New York, e dal 17 al 20 maggio, alla The Little Black Gallery di Londra, in occasione della quarta edizione di Photo London.
Foto Copyright: anjaniemiphotography