Può una poltrona gonfiabile essere comoda? Storia di “Blow” del gruppo DDL

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Jonathan De Pas, Donato D’Urbino e Paolo Lomazzi sono tre designer italiani che nel 1966 hanno cominciato a progettare oggetti di design industriale, riunendosi sotto la sigla DDL. Dopo la morte di De Pas, nel 1991, lo studio DDL cambiò nome diventando “Studio D’Urbino Lomazzi”.

Nel campo dell’arredamento, la loro opera più famosa è la poltrona Blow, progettata nel 1967 e prodotta da Zanotta nel 1968.

Blow, poltrona gonfiabile e trasportabile in PVC termosaldato, è l’emblema del mobile gonfiabile – uno dei grandi temi del design degli anni Sessanta. Il design che si sviluppa in questo periodo è un design di “contestazione” – come affermato dall’architetto e industrial designer Emilio Amasz – volto a criticare la società fornendo una nuova idea dell’oggetto il cui tema centrale è la trasportabilità: si assiste dunque, in questo periodo, al tentativo di rivoluzionare completamente il concetto tradizionale di poltrona ed è così che nasce Blow, la poltrona “d’aria”.

Il trio De Pas, D’Urbino, Lomazzi dichiarò apertamente di essersi ispirato, nel creare Blow, all’ideale teorico espresso dal designer Marcel Breuer (uno dei massimi esponenti del Bauhaus) che sosteneva che “un soffio d’aria su cui adagiarsi sarà prima o poi il futuro dei divani”.

Blow è innovativa per diversi motivi: è facile da trasportare, ideale per viaggiare, e quindi non più radicata in un singolo luogo; è leggera e igienica, perché il mobilio pesante e difficile da spostare appartiene a un’altra generazione, gerarchica e opprimente, che andava dimenticata; è economica perché pensata per un gran numero di persone, e non come inavvicinabile status symbol.

In realtà però, i primi mobili di questo tipo erano disponibili in Danimarca già nel 1961. Ciò che la rende inconfondibile sono le sue forme morbide e la trasparenza del materiale di cui è composta, e la possibilità di sceglierla in diversi colori. È poi dotata di soffietto pompa a pedale ed è possibile inserirla in un auto o in valigia.

La sua versatilità la rende perfetta come poltrona o da esterno o da piscina, ma può comunque essere collocata ovunque a seconda delle esigenze. Fu inevitabile, comunque, porsi delle domande riguardo ai limiti di questa tecnica e chiedersi se il “gonfiato” potesse effettivamente essere una soluzione funzionale da portare avanti nel tempo.

In generale, però, questa nuova idea parve a tutti una grande occasione per il design. Attualmente, Blow non è più in produzione ma può essere trovata online o nei negozi di modernariato. Quando uscì sul mercato, nel 1968, il prezzo al pubblico era di 11.400 lire (circa 100 euro).

Foto Copyright: designindex.it

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Tag: DDL.
Articolo di Giulia D'Alberto

Giulia D'Alberto

Ho 23 anni, mi sono laureata triennale in storia dell'arte all'Università degli studi si Siena e attualmente sono iscritta a un corso di laurea magistrale in arte e valorizzazione allo IULM di Milano

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