Maxim Zhestkov e la complessità degli elementi semplici
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Maxim Zhestkov, visual artist e motion designer russo, nel suo cortometraggio Elements anima due milioni di lucide biglie bianche e nere all’interno di ambienti candidi, chiusi, circostritti, illuminati da una sorgente di luce dall’aspetto soprannaturale, quasi divino.
Il video mostra, in successione, diversi tipi di movimenti legati alle leggi della fisica.
In ‘Elements’ le sfere si spostano velocemente con un moto casuale; in ‘Flow’ sembrano sospinte da una corrente invisibile; in ‘Diffusion’ si elevano con slancio per poi ricadere su sé stesse; in ‘Pressure’ si gonfiano e sgonfiano come a riprodurre il movimento del respiro; in ‘Invisible Fountains’ diventano crateri; in ‘Black Hole’ – epilogo fortemente allusivo – vengono risucchiate da un vortice.
Citando Zhestkov: “Il film è un tentativo di esplorare l’idea che tutto ciò che si trova attorno a noi e dentro di noi è composto da semplici elementi che possono essere combinati in relazioni complesse e diventare strutture composite. Possiamo proiettare questa idea anche nel campo delle emozioni, dei comportamenti, dei processi mentali, delle relazioni interpersonali, della vita, dei pianeti e persino dell’universo intero”.Per Zhestvov è estremamente importante mescolare perfettamente i suoni e le immagini. Per questo motivo e per avere il controllo totale sulla percezione audio-visiva ha deciso di produrre lui stesso la colonna sonora del corto.








Foto Copyright: Maxim Zhestkov