La bestiale arte della masturbazione
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La masturbazione per quanto normale e naturale rimane ancora oggi un taboo nella nostra società, soprattutto quella femminile.
Nel mondo animale invece non solo è comune ma anche utilizzata per questioni sociali o istruttive. Per numerose specie di primati (bonobo, orangutan, scimpanzé) sono stati documentati comportamenti autoerotici sia maschili che femminili sia in assenza del partner che in sua presenza.
La nostra similitudine con le scimmie quindi non si riferisce solo ad alcuni tratti morfologici ma anche a quanto tutti noi piaccia il sesso, non solo con scopo riproduttivo e non obbligatoriamente in compagnia.

Le femmine di orangutan si soddisfano utilizzando dei bastoni, pezzi di liana levigati e modellati che fungono da dildo e questo comportamento è tramandato tramite esempio alle giovani inesperte. L’equivalente estremo del discorso sul sesso che molti genitori fanno ai figli.
Per quanto riguarda i maschietti potete solo immaginare in quanti modi diversi i primati possano masturbarsi dato che hanno anche piedi prensili e in alcuni casi anche code con una forte muscolatura.

In alcuni casi di masturbazione del bonobo sono state osservate perfino stimolazione dei capezzoli. Molti esemplari maschi di specie che non hanno arti prensili invece, in seguito ad un’erezione, si soddisfano strofinando il pene sulla pancia (cervi, zebre, cavalli).
L’esempio di masturbazione più creativo osservato è certamente quello di maschio di delfino che, per raggiungere l’apice del piacere, è arrivato ad avvolgersi un anguilla viva intorno al pene mentre quest’ultima si contorceva (Linden, 2011).