“Il metallo al servizio del Design”, l’intervista agli artigiani di Valente Contract
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Una realtà artigianale che opera nel settore della lavorazione dei metalli da oltre 40 anni. Una ditta che ha puntato sulla qualità del saper fare piuttosto che sulla quantità industriale. Un mondo dedicato all’architettura e al design fatto di superfici, elementi, materiali e lavorazioni che danno vita a infinite combinazioni per altrettante opportunità creative.
Questo ed altro è Valente Contract. Un’azienda del canturino – di cui abbiamo già parlato in questo post – e di cui oggi vi presentiamo la nostra intervista inedita ad uno dei suoi titolari: Vincenzo Valente.

Una chiacchierata informale per addentrarsi in una piacevole realtà produttiva fatta di figure esperte e navigate come Vincenzo, ma anche e soprattutto fatta di una cultura del design tipicamente italiana che si tramanda da generazioni.
Se vuoi scoprire di più su Valente Contract visita il sito, oppure segui la loro pagina su instagram @valente_contract, su Pinterest o su LinkedIn.
Buona lettura!
Come e quando nasce Valente Contract?
Tutto è iniziato dall’apprendistato fatto da giovanissimi – poi la vita, la passione e la voglia di metterci in proprio insieme ai miei fratelli ha fatto tutto il resto. La prima grande svolta avvenne negli anni novanta, quando ci trasferimmo in un nuovo capannone e poi in un altro ancora. All’epoca ci sembravano immensi, ma poi negli anni arrivarono sempre più lavori e al contempo cresceva anche la loro complessità. Così siamo cresciuti andando di pari passo a fornire prodotti sempre più completi e sempre più su misura. Concentrandoci non più sui numeri, ma ragionando sul singolo pezzo e sulla richiesta specifica di architetti e designer che di volta in volta si affidavano a noi.
Un processo di crescita continua che ha visto affinare negli anni tecniche e capacità produttive quindi…
Si esattamente! Siamo diventati “artigiani di qualità” se vogliamo metterla così, ci siamo spostati sempre di più sul pezzo fatto su misura. Negli anni sempre più architetti sono venuti a trovarci chiedendoci di realizzare prototipi, prodotti o altri elementi. Abbiamo cominciato a realizzare lavori sempre più precisi. In questo ci ha aiutato moltissimo la nostra scuola di incastri, fresature e tutte quelle lavorazioni che non è semplice trovare in un classico fabbro.

Lavorate solo su commissione o avete anche una vostra produzione?
In passato ci sono state delle nostre produzioni, soprattutto nei letti, ma per la maggior parte abbiamo lavorato sempre per conto terzi. Talvolta anche in questi casi con delle vere e proprie produzioni. Ultimamente però la tendenza del mercato e della nostra realtà è quella di orientarsi maggiormente sul design su misura commissionato direttamente dai progettisti.
Hai notato una maggiore attenzione alla sostenibilità da parte degli architetti o dei committenti in generale?
Credo proprio di sì, parlando di finiture nell’ultimo periodo sto notando un po’ di “diffidenza” per così dire verso le galvaniche – rispetto alle verniciature. Questo perchè dal punto di vista ambientale rischiano di essere più impattanti. Non credo che sia sempre vero perchè ormai tutte le aziende sono iper controllate; tuttavia la verniciatura sta prendendo sempre di più il sopravvento proprio perchè sembra che riesca a rispondere meglio alle esigenze di sostenibilità.
A prescindere da questa tendenza in atto o meno, noi da sempre collaboriamo solo con aziende certificate che rispettano l’ambiente e il personale. Per noi questo è un aspetto imprescindibile.

Hai dei metalli o delle superfici che preferisci o che proponi spesso ai tuoi clienti?
In quanto a colori è veramente difficile proporre a due clienti la stessa materia. Soprattutto se provengono da culture diverse o hanno storie progettuali differenti. Ogni cliente ha le sue esigenze e preferenze, bisogna capirli, assecondarli e qualche volta indirizzarli certo. Fortunatamente non abbiamo mai problemi ad adeguarci alle richieste perchè facciamo tutto! (ride)
Cosa significa il vostro motto “Cultura del Metallo”?
Cultura è una bellissima parola. Ci piace pensare che la nostra azienda si è distinta nel corso degli anni mettendo insieme tutte quelle nozioni e capacità che si possono acquisire solo attraverso la pratica, la sperimentazione e l’esperienza. Tutto questo forma un certo modo di pensare e di agire che tende sempre di più al ben fatto – al bello. Questa può essere definita “cultura”. Nel nostro caso tuttavia non è solo il saper fare; è anche il saper elaborare tale conoscenza per poter poi rispondere al meglio alle situazioni e alle circostanze a cui andiamo incontro di volta in volta.

Nel vostro lavoro servono artigiani esperti, quando impiegate a formare le nuove figure nel vostro team?
Questo è un tasto veramente dolente perché ultimamente non ce ne sono più di artigiani come potrei essere io – che ho impiegato cinquant’anni per imparare. Non è una presunzione la mia, è che queste cose sono veramente difficili e ci vogliono anni per farle proprie. Non è una cosa che uno arriva e in un giorno ha imparato tutto.
S’impara “soltanto con il tempo e rubando con gli occhi” si dice in questi casi. Osservando gli anziani, gli esperti.
Nel vostro about leggo “La versatilità e la capacità di prototipazione sono tra i nostri principali punti di forza“, quanto sono importanti questi aspetti?
Adesso è fondamentale. Qualunque cliente che ora arriva da noi ha esigenze diverse. Chi vuole il rame, chi l’acciaio inox, chi invece l’ha sempre fatto in ferro e oggi lo vuole realizzare colorato in modo diverso e quindi curvato in modo diverso…
Diventa sempre più difficile e più stimolante. Per me in particolare, che sono il titolare dell’azienda, ma è quello che vorrei trasmettere ai miei dipendenti. Non accontentarsi mai, avere sempre quel “pepe dentro” da poter dire “devo andare avanti perché ho avuto degli stimoli piacevoli nel fare quella struttura lì, quel carrellino lì, quella sedia lì…”
C’è chi va sulla luna, ma c’è anche chi mette in piedi la sedia così come l’architetto l’ha voluta. Per me queste sono soddisfazioni. Quindi l’azienda spero che vada avanti sempre di più in questo modo.

In un mondo così globalizzato, esiste ancora una differenza tra il saper fare artigiano in Italia e il resto del mondo?
Penso proprio di sì. Credo che la “nostra” manualità sarà ancora la migliore per qualche tempo. C’è un perché se i maggiori brand di moda e altri retailer – tramite i loro architetti – arrivano ancora da noi, o comunque nella nostra zona, per commissionare i loro lavori di interior in tutto il mondo.
Questi cinquant’anni della storia di Valente non sono passati senza lasciare nulla. C’è stata un’evoluzione nel territorio e nel settore dell’arredo che ha portato “un saper fare storico“. Non solo dal punto di vista artigiano, ma anche dal punto di vista tecnologico. Oggi abbiamo una manualità e una tecnologia che messe insieme (sapendo come usarle) ci permettono di andare a mille.
Avete anche una sezione Contract e un ufficio tecnico interno, aspetti molto importanti soprattutto nei progetti più grandi. Ci puoi parlare del loro ruolo e di quanto è stretto il loro legame con la produzione?
Siamo un po’ un tutt’uno. Il 50% è l’ufficio tecnico che ci consegna disegni precisi al decimo… e poi c’è la capacità di riprodurli saldando, piegando, forando etc.
Penso che siano due cose che devono viaggiare insieme. A oggi quasi io potrei anche non esistere in ufficio perché l’architetto arriva – si siede qua con il nostro team e cominciano discutere sul concept e sulla tecnica che potrebbe essere utilizzata per realizzarlo. Io poi quasi arrivo come terzo incomodo (ride) a portare la mia esperienza.

Se potessi progettare in libertà, cosa ti piacerebbe creare con il metallo?
In questo momento (ride) inizierei a produrre mazze da golf! Perché è lo sport che sto frequentando da una decina d’anni e mi piacerebbe cimentarmi anche in questa avventura. Sono oggetti che devono essere estremamente precisi, ma anche belli e curati nei minimi dettagli ovviamente. Ho già prodotto un putter a dir la verità, per ora vediamo come andrà, nel caso vi farò sicuramente sapere se ci saranno sviluppi!
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