Bergamo si accende con l’installazione luminosa “Lights On”
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La città di Bergamo si illumina di innovazione. Il 22 gennaio infatti in Piazza della Libertà, di fronte all’omonimo palazzo, e per tutto il 2023, è stata aperta alla città l’installazione luminosa realizzata dallo studio Objects of Common Interest, vincitrice del Contest internazionale lanciato dal Comune di Bergamo e da GAMeC.
Lo scopo era quello della progettazione di un “luogo” urbano che creasse interazione con i cittadini e con lo spazio pubblico, ed è per questo motivo che “Lights On” ha soddisfatto le esigenze della commissione.
Interamente sostenuta da Confindustria Bergamo, l’installazione prevede la luce come protagonista indiscussa del progetto.
Il flusso luminoso che invade la piazza infatti vuole raccontare la visione imprenditoriale della città lombarda, famosa per la sua produttività, mutando nella forma e nella direzione per suggerire sempre nuove prospettive e nuove connessioni.


Ciascuno degli elementi è stato concepito per essere versatile: smontabile, riciclabile e riutilizzabile.
In questo modo l’opera d’arte assume una connotazione ancora più contemporanea, in linea con le attuali tendenze di riciclo e di risparmio, energetico e materico. L’aspetto più interessante di questa scultura, e del suo gioco, è la sua interazione con l’architettura, alla quale si relaziona in maniera fluida andando a toccarne delle parti.
Con questa installazione abbiamo pensato di riattivare uno spazio pubblico che appariva sottoutilizzato trasformandolo in un ambiente più vivo, in una piazza della “città illuminata” che sia di ispirazione e porti gioia a chi la abita. Abbiamo inoltre sviluppato il tema del rapporto fra la comunità e le sue risorse naturali, valorizzando una città che “inventa” basandosi su ciò che già possiede, traendo soluzioni dal proprio passato e dal proprio patrimonio culturale.
spiega la designer Eleni Petaloti
Oltre alla scultura luminosa l’installazione si compone anche di una pavimentazione sopraelevata in prossimità della fontana, realizzata con pneumatici riciclati, e da una serie di sedute, scultoree, realizzate con marmi policromi recuperati da diverse realtà e da resine riciclate.
Ancora una volta l’arte si predispone come mezzo di comunicazione e di apertura nei confronti delle realtà, che siano esse le più varie.



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