“The smile” tra i “landmark projects” del London Design Festival

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Landmark Projects

In occasione del London Design festival, è stato realizzato dall’architetto Alison Brooks, “The Smile”, con il supporto di ABA (Alison Brooks Architects) e la collaborazione dello studio di architettura ARUP e dell’American Hardwood Export Council.

The Smile

Il progetto si pone come la realizzazione di uno dei “landmark projects” previsti dal London Design festival, giunto ormai alla sua tredicesima edizione.

The smile, spettacolare struttura a forma di sorriso, ubicato all’esterno del Chelsea College of Arts di Londra, è visitabile fino al 12 ottobre 2016.

The Smile

Alto 3 m e lungo 34 m, è totalmente realizzato con soli 12 pannelli, delle dimensioni di 14 metri di lunghezza e 4,5 m di larghezza a strati incrociati (Cross-laminated timber – CLT) di tulipier americano, legno ingegnerizzato, con il quale è possibile creare pareti e pavimenti di edifici. Ogni pannello è realizzato attraverso una struttura composta da vari strati di legno sovrapposti ad angolo retto a ogni livello successivo, in modo da creare una lastra con forze uguali in entrambe le direzioni.

Grazie all’utilizzo del tulipier, è stato possibile realizzare il primo “Megatube” al mondo.

Landmark Projects

 “The smile”, integrato perfettamente nel contesto urbano, appare come un gigante “oggetto volante”, di andamento curvilineo, appoggiato a terra solo nella parte centrale, per poi spiccare il volo attraverso gli sviluppi laterali formando, alle estremità, due finestre panoramiche.

 I visitatori possono accedere alla struttura dall’unica porta di ingresso, posizionata nel solo punto di contatto con il terreno,  passeggiare all’interno e attraversarla interamente da un estremo ad un altro. Possono, inoltre, godere della profondità dello spazio, sapientemente creata dalle luci e dalla prospettiva del tubo cavo a forma di arco, le cui travi formano uno spazio sensoriale dinamico da abitare e apprezzare i colori del tulipier americano, che, come dichiarato dall’architetto Alison Brook, è un “legno con una grana meravigliosa e con interessanti variazioni di colore”.

alison brooks

Le pareti di “The smile”, inoltre, essendo perforate con fori ovali, di misura tra i 12 cm e 20 cm, consentono l’ingresso della luce all’interno della struttura durante tutta la giornata.  Lo stesso architetto Brook sottolinea che, essendo i fori posizionati dove presenti meno tensioni strutturali, diventano essi stessi una sorta di ornamento strutturalmente espressivo”. Il progetto, inoltre, prevede, dopo il tramonto, l’emissione di fasci di luce da ogni estremità, allungando così la struttura, illuminata, contestualmente, all’interno da fasci di luce lineari, grazie ai quali è evidenziato maggiormente il dinamismo del piano curvo”.

Secondo David Venables, direttore europeo dell’American Hardwood Export Council (AHEC), “The Smile non è solo un’installazione, ma rappresenta l’ultima fase di un progetto lungo 10  anni che sfida il modo in cui il legno di latifoglia può essere utilizzato dal punto di vista strutturale”.

The Smile

The smile, pertanto,  non si presenta solo come uno spazio innovativo, frutto di studio e design, ma anche come prototipo per testare le possibilità del legno strutturale, come affermato da Andrew Lawrence, Associate Director di Arup: “The Smile è la struttura più stimolante mai costruita in CLT. Ogni aspetto è spinto al limite assoluto, mostrando il potenziale delle diverse applicazioni del legno di latifoglie nel campo delle costruzioni”.

London Design Festival
London Design Festival

Un contributo unico, dunque, apportato dalla realizzazione di “The Smile” al London Design Festival, non solo da un punto di vista artistico-culturale, ma soprattutto tecnico-strutturale, che, secondo gli esperti del settore apporterà una trasformazione nel modo in cui saranno concepite dai progettisti le future strutture in legno.

Per ulteriori informazioni: thetulipwoodsmile.info – londondesignfestival.com/smile                               

Foto copyright: Dezeen

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Articolo di Bruna Giordano

Bruna Giordano

Ingegnere biomedico, affascinata dal l'innovazione tecnologica, appassionata di arte e di tutto ciò che è espressione dell'uomo e della sua creatività.

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