Patricia Zhou, l’arte della danza come espressione del sentimento
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Danzatrice del Royal Ballet di sublime talento, Patricia Zhou è la protagonista di una performance di balletto contemporaneo, di grande potenza interpretativa, presentata in anteprima sulla rivista Ignant.
“Little Treasure”, che l’artista ha scritto e realizzato per onorare la memoria del nonno, al secondo anniversario dalla sua scomparsa, è un’azione scenica delicatissima che, attraverso l’alchimia di sguardi e gesti, con un linguaggio coreografico intimo e dalla personale cifra autoriale, evoca legami familiari e ricordi.
Nella malinconia struggente dell’assolo coreutico, parole e movimenti raccontano una storia, la danza diviene espressione totale dell’io, veicolo dell’inesprimibile, rende tangibili le emozioni, creando un legame empatico tra la performer e lo spettatore.
Little Treasure
Come in una pièce teatrale, in cui danzato, musica e voce si fondono in un’unica ed eufonica composizione, dalla tecnica pura, dalla disciplina e dal controllo del corpo, dall’energia trattenuta di ogni singolo cambré e arabesque, si sprigiona, irrefrenabile e intenso, il sentimento: la performance artistica si fa metafora dell’amore e del dolore, della morte, della vita.
Nata in Canada ma cresciuta negli Stati Uniti d’America, Patricia Zhou ha iniziato a studiare danza professionale all’età di tredici anni, presso la Kirov Academy of Ballet. Ha vinto numerosi concorsi internazionali di balletto, tra cui il Prix de Lausanne, che l’ha portata a lavorare al Royal Ballet all’età di 17 anni. Dopo aver ricevuto un contratto con lo Staatsballett-Berlin, sotto la guida di Vladimir Malakhov, e più tardi di Nacho Duato, Patricia si è trasferita a Berlino, dove, per cinque anni, ha interpretato ruoli da protagonista in molte opere classiche e contemporanee. Attualmente risiede a Los Angeles dove lavora come freelance.
Video: Patricia Zhou/Ignant – vimeo.com