Papillon ricavati da vecchi tessuti, l’intervista a Scocca Papillon e al suo negozio Etsy

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Un brillante imprenditore creativo, l’arte e il mestiere di fare le cose fatte a mano, vecchi tessuti ormai inutilizzati ma densi di storia e di qualità e una terra così bella e profonda da essere definita l’Isola del Sole in antichità.

Questi sono gli ingredienti di Scocca Papillon, e della nostra intervista all’artigiano italiano Carmelo Nicotra, creatore del marchio Scocca Papillon, conosciuto e apprezzato navigando sul marketplace Etsy.

L’idea di Scocca Papillon nasce dalla volontà di reinterpretare la tradizione un po’ desueta del papillon e di dare una seconda vita a materiali di recupero, mescolando insieme sapori retro e design contemporaneo – dando vita a proposte modaiole e di design ricercato che arrivano direttamente dal Sud Italia.

Tutti i papillon sono proposti in serie limitata, ognuno di essi è un vero pezzo unico creato con l’amore e la maestranza artigianale italiana. “Fatti su misura” per un mondo di gentiluomini, attenti al dettaglio e alla ricercatezza formale.

scoccapapillon

Perché proprio il papillon?

Il papillon arriva dalla mia passione per la moda sartoriale e per il vintage. Nel 2012 la mia curiosità mi ha portato a scovare nel mio paese, a Favara in Sicilia, un negozio di vecchi abiti degli anni ‘60 fino ai ’90. E’ stato come scavare in una miniera di suggestioni che mi ha fatto scattare l’idea di organizzare, con degli amici, un mercatino del vintage e dell’handmade. In quel periodo, avevo notato che il papillon era un accessorio da poco riapparso nel mondo della moda, ma non era ancora molto diffuso, così ho coinvolto mia madre, che è una sarta, per realizzare una serie di pezzi con dei campionari di tappezzeria da presentare insieme agli abiti esposti. Con nostro stupore abbiamo venduto tutti i pezzi! Abbiamo avuto così tante richieste nel periodo successivo che mi sono convinto, dopo un anno, a creare il mio marchio e ad aprire lo shop su Etsy.

 

“Dare una seconda vita alle cose” racconti su Etsy: c’è chi negli scarti vede solo scarti, tu invece hai visto oltre… Cosa ti ha spinto maggiormente al concetto del riuso?

Guardare alla bellezza di molti tessuti, alcuni anche unici e ormai fuori produzione, che sarebbero stati gettati via, mi metteva angoscia! Ho capito che poteva essere una risorsa dare loro una seconda possibilità realizzando dei pezzi che sarebbero stati davvero esclusivi, perché ogni tessuto aveva alle spalle una storia. Quello del “recupero” è un aspetto non indifferente, soprattutto in un’epoca in cui si parla di crisi, ma paradossalmente si fanno grossi sprechi. Bisogna rivedere il nostro concetto di utilizzo e consumo, iniziando proprio dalle piccole cose.

 

Sei un artigiano legato al riuso e alla tua terra, ma hai colto benissimo la possibilità e la necessità di farti conoscere anche online. Perché hai scelto proprio Etsy come piattaforma per proporti? 

E’ sicuramente l’eccellenza del marketplace mondiale. Rispecchia un’idea contemporanea di diffusione del prodotto a livello globale grazie alla rete, dando la possibilità anche a piccolissimi artigiani che vivono in posti periferici del mondo di avere una vetrina aperta per farsi conoscere ed essere acquistati ovunque. Penso sia un’opportunità davvero incredibile tanto per chi vende, quanto per chi acquista, perché permette di scoprire dei prodotti di valore o di nicchia che è quasi impossibile trovare altrove.

Bisogna rivedere il nostro concetto di utilizzo e consumo, iniziando proprio dalle piccole cose.

“Ogni pezzo è unico”, raccontaci come nascono i tuoi papillon, gli step da quando scegli il tessuto a quando il cliente lo riceve a casa sua.

La provenienza dei tessuti è varia, dai negozi di tessuti ai mercatini, dagli scarti di sartorie e tappezzerie, fino alla novità di quest’anno in cui abbiamo incluso dei tessuti stampati con dei pattern disegnati appositamente per noi. La realizzazione è esclusivamente sartoriale, senza nessun ausilio di macchine da cucire: per confezionare un papillon, infatti, eseguiamo circa 120 punti. Dopo l’ordine da parte del cliente su Etsy prepariamo il prodotto per la spedizione: ogni papillon ha un suo packaging in carta kraft timbrata rigorosamente a mano e riciclata al 100% per perseguire l’intento di realizzare un prodotto che sia il più possibile sostenibile. Quando ho iniziato a ragionare sulla vendita dei miei prodotti, ho pensato a come io avrei voluto riceverli; desideravo che il cliente avvertisse in ogni dettaglio l’amore e la cura che contraddistinguono un prodotto fatto totalmente a mano. Su Etsy ricevo molti feedback che mi confermano di essere riuscito nel mio intento! 

 

Ormai sono 5 anni che hai aperto il tuo negozio online, cosa ti ha convinto di più del marketplace Etsy in tutto questo tempo?

Principalmente la possibilità data da una vetrina internazionale che permette di arrivare ovunque e a chiunque. Negli anni Etsy si è continuamente evoluto per aggiornare la piattaforma e migliorare i servizi offerti ai venditori e ai clienti. Personalmente, ho trovato molto utile la possibilità di inserire delle specifiche opzioni su ogni articolo, questo ha agevolato molto il nostro lavoro. Ho anche sviluppato un rapporto diretto e personale con i miei clienti con cui comunico quotidianamente: Etsy dà modo a chiunque desideri acquistare un prodotto di dialogare direttamente con chi lo ha realizzato, anche se si trova dall’altro lato del mondo, e di commissionare pezzi personalizzati o realizzati su misura. Ho anche ricevuto un grande supporto dalla comunità di Etsy e dai loro Team, che mi hanno guidato e aiutato nel muovere i primi passi nella vendita online e mi hanno accompagnato costantemente fino ad oggi.

La realizzazione è esclusivamente sartoriale, senza nessun ausilio di macchine da cucire: per confezionare un papillon, infatti, eseguiamo circa 120 punti

Tra tutti i clienti che hai avuto ce n’è uno in particolare che ti ricordi? Per una recensione che ti ha fatto ridere o per una richiesta strana, per esempio.

Sì, una delle mie primissime vendite. Poco dopo aver aperto lo shop, mi è arrivata una richiesta dall’Australia: una ragazza che si sposava dopo circa 10 giorni voleva ricevere urgentemente un papillon per lo sposo. Era un pezzo unico, dal tessuto raro e pregiato, molto esclusivo; la cliente fu disposta a pagare per la spedizione un valore doppio rispetto al costo dell’articolo. Ero ancora molto inesperto in ambito di spedizioni, soprattutto per i Paesi extra continentali. Nonostante l’iniziale “panico”, ho cercato in tutti i modi la massima assistenza e sono riuscito a farglielo recapitare in 5 giorni. Giusto in tempo per il suo matrimonio! La cosa ancora più curiosa si è verificata dopo diversi mesi, in cui ho notato degli accessi al mio shop provenienti dal sito di un importante magazine australiano che aveva pubblicato lo shooting fotografico del loro matrimonio. Questo ha consentito una grande visibilità nel settore e anche un rapporto di collaborazione professionale con il fotografo.

 

Chi sono i tuoi principali acquirenti?

Dall’uomo attento al proprio stile, che ricerca un accessorio esclusivo e personalizzato, al settore delle cerimonie che soprattutto negli ultimi anni si è fatto prevalente. Lavoriamo anche con diversi wedding planner che ci propongono ai loro clienti.

 

Quanto è importante la selezione del materiale nel tuo processo creativo? Per la scelta dei tessuti da cui partire segui delle tue linee guida generali o ti lasci ispirare  da quello che trovi?

La selezione dei materiali è fondamentale. Nella scelta dei tessuti vintage mi faccio guidare dal mio gusto e dal pregio delle stoffe recuperate; nella selezione dei tessuti nuovi, invece, mi guidano quelle che sono alcune proposte comuni nel mio settore sia del wedding che della moda maschile in generale.

 

Hai in mente altri progetti per il futuro?

Sì, abbiamo dei prototipi di cravatte che spero di sviluppare al più presto e una serie di accessori coordinati.

 

Sei conosciuto anche all’estero o solo in Italia?

Date le vendite, direi all’estero. Siamo stati pubblicati su molte riviste internazionali, da GQ, Glamour e questo mese su Brides, che è la rivista per spose più venduta nel Regno Unito. Ultimamente, però, c’è stata una forte crescita dell’acquisto online anche nel nostro Paese, al punto che adesso le vendite in Italia hanno praticamente raggiunto quelle estere.

Foto Copyright | info: Scocca Papillon

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