“Ore Streams” di Formafantasma. Come il design ci aiuta a riciclare rifiuti

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Che cos’è l’obsolescenza programmata? E dove vanno a finire i rifiuti elettronici che produciamo (vecchi PC, cellulari, monitor…)?

La questione del loro corretto smaltimento è complessa e spinosa, e il loro ciclo è ancora complesso trattandosi di materiali che non sono biodegradabili come può esserlo, ad esempio, la carta o riciclabili come la plastica: l’obsolescenza programmata e la corsa all’innovazione perpetua sono criticate come le maggiori cause di accelerazione nella produzione e accumulo di scarti elettronici.

L’insieme di questi ultimi è detto “e-waste”, e non di rado viene spedito illegalmente nei paesi in via di sviluppo.

Lo studio di design Formafantasma, formato dai designer Andrea Trimarchi e Simone Ferrasin con sede ad Amsterdam, ha cercato di rispondere al problema dando vita all’innovativo progetto “Ore Streams”: una riflessione sul mondo design applicato a problematiche reali, e sul ruolo che quest’ultimo può ricoprire nelle attività di riciclo di prodotti elettronici.

E così, con “Ore Streams”, Formafantasma ha dato vita a cassettiere, sedie e scrivanie pensate prevalentemente per gli uffici e interamente prodotte assemblando tra loro componenti di vecchi strumenti elettronici come, ad esempio, tastiere, griglie, ventole, pile di cellulari, scheletri di vecchi microonde, oltre a ferro e alluminio e all’aggiunta di parti placcate in oro recuperate da schede madri di computer. A prima vista, questi mobili sembrano nuovi di zecca, lucenti e mai usati ma ad uno sguardo più attento subito si scorgono forme familiari, provenienti da oggetti che utilizziamo quotidianamente o che fanno parte del nostro passato.

Spogliati delle loro funzioni originali, questi oggetti non sono più solo gusci vuoti ma tornano a essere materiali con un potenziale. Attraverso questo lavoro di ricerca, Formafantasma integra elementi apparentemente distanti, attirando così l’attenzione sulla loro relazione. In alcuni video del progetto, si fa anche riferimento all’origine “aliena” di alcuni dei materiali utilizzati: l’oro, ad esempio, è arrivato sulla Terra a causa di una tempesta di meteoriti miliardi di anni fa. Quindi l’oro non appartiene solo a questo pianeta, ma al cosmo in generale. È stato solo per via du un incidente casuale che è arrivato fin qui.

Gli oggetti esposti in Ore Streams rappresentano quindi un iniziale spunto per discutere la relazione tra design e materiali di scarto, e per capire in che modo il design può intervenire per favorire il corretto smaltimento di questi ultimi. Ciò che Formafantasma intende sottolineare è soprattutto il fatto che nessun materiale dovrebbe essere mai considerato come uno scarto, ma dovrebbe essere trasformato per trovarvi un nuovo potenziale e poterlo così riutilizzare dandogli una rinnovata dignità.

La ricerca – composta non solo da oggetti, ma anche da video, interviste e documentari – è stata commissionata nel 2017 dalla NGV Triennal di Melbourne e poi ampliata in occasione della XXII Triennale di Milano “Broken Nature: Design Takes on Human Survival” del 2019, che aveva come tema principale proprio quello del design e dell’architettura ricostituente per recuperare il legame quasi perduto tra uomo e ambiente.

Foto Copyright: Formafantasma – orestreams.com

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Tag: Formafantasma.
Articolo di Giulia D'Alberto

Giulia D'Alberto

Ho 23 anni, mi sono laureata triennale in storia dell'arte all'Università degli studi si Siena e attualmente sono iscritta a un corso di laurea magistrale in arte e valorizzazione allo IULM di Milano

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