Nowhere, il tappeto rosso di Gregory Orekhov

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Where is the red line, the prohibited line that must not be crossed under any circumstances?

Gregory Orekhov

Fin dall’antichità, a partire dalla mitologia greca, il tappeto rosso ha sempre avuto un valore celebrativo: è il percorso dei vincitori, coloro a cui viene attribuita una scintilla divina. In tempi moderni, viene percorso da vip e celebrità che, durante eventi di spicco e dall’enorme clamore, vengono applauditi e ammirati dalle folle in fermento. In definitiva il red carpet è uno strumento celebrativo, che pone al centro dell’attenzione chi lo calca.

Non è però questo il caso. Il tappeto rosso di Gregory Orekhov ha un significato completamente diverso, potremmo dire totalmente opposto. Lungo la tela rossa del parco dedicato a Kazimir Malevich, che si trova a Mosca, i visitatori sono invitati a immergersi nell’astrazione della natura e nel paesaggio circostante, per lasciarsi ammaliare dalla bellezza e dall’immensità della natura.

Il lunghissimo red carpet in propilene che taglia in due il parco, diviene un mezzo per osservare il vero protagonista indiscusso: la neve, l’inverno, il paesaggio immacolato e catartico, sua Maestà la Natura. Come ha osservato il critico d’arte russo Mikhail Sidlin La prospettiva diventa il mezzo espressivo dell’artista».

Non è la prima volta che Gregory Orekhov punta a sbalordire lo spettatore e a cambiare le carte in tavola. Egli è già noto per i suoi progetti di arte pubblica in Russia e all’estero: nel 2018, Orekhov ha installato una scultura alta 4 metri intitolata “Agatha” all’ingresso principale del GUM sulla Piazza Rossa. Nel 2019, la scultura si è fusa organicamente nell’insieme architettonico di Stoleshnikov Lane e ora adorna il centro città. Sempre nel 2019, Gregory Orekhov è diventato il primo artista contemporaneo, il cui lavoro è stato esposto nello spazio storico della Peterhof State Museum-Reserve. La composizione scultorea intitolata “Eternity” è stata dedicata al 220° anniversario della nascita di Alexander Pushkin. Nel 2020, una scultura in sette parti in marmo e fibra di vetro intitolata “Ovoid 7.1” è esposta ai Musei del Cremlino di Mosca nell’ambito della mostra “Carl Faberge & Feodor Ruckert”.

Con quest’ultima installazione, Orekhov sfida i visitatori: “Dov’è la linea rossa, la linea proibita che non deve essere attraversata in nessun caso?”

Uno splendido inno alla natura che al contempo fa riflettere ed emergere domande importanti. Quanto contano il desiderio, la ricchezza e il successo di fronte alla fugacità della vita?

Il progetto è stato realizzato grazie al supporto del Ministero della Cultura della regione di Mosca e della galleria d’arte JART.

Foto Copyright: Gregory Orekhov – gregoryorekhov.com@gregory.orekhov

14 febbraio 2022

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Tag: Gregory Orekhov.
Articolo di Giuditta Duranti

Giuditta Duranti

Vivo per scrivere, scrivo per vivere. Fotografo per passione. Da sempre innamorata dell'arte e della letteratura, mi diletto con zelo e passione a narrare le vicende del mondo e a immortalarne i momenti più belli.

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