Matrex presentato dall’architetto russo Bernaskoni alla XV Biennale di Architettura a Venezia
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E’ in corso fino al 27 novembre 2016, la Biennale di Architettura, evento di fama internazionale che si svolge a Venezia tra l’Arsenale, i Giardini e in diversi punti del centro della città.
Il tema di quest’anno è “Reporting from the Front”, rappresentato sulla locandina da una donna su una scala: un invito a guardare dall’alto, in una prospettiva più ampia, oltre ciò che appare a seguito di un rapido sguardo da uno stesso piano di osservazione.
E’ proprio questa la sfida lanciata dall’architetto Alejandro Aravena, coordinatore e organizzatore dell’esposizione: innovare il ruolo dell’architettura, ponendola al centro della vita dell’uomo e capace di proporre idee e soluzioni in linea con le necessità e i continui mutamenti a cui sono sottoposti i centri urbani a fronte delle emergenze logistico-abitative legate agli importanti flussi migratori.

Un nuovo concetto di “urbanesimo”, dunque, caratterizzato da edifici al servizio della vita dell’uomo e pluri/multifunzionali.
Un egregio esempio di tale concetto è rappresentato dal progetto “Matrex” realizzato dall’architetto russo Bernaskoni, di cui è possibile ammirare, presso l’Arsenale, il plastico prodotto per l’installazione.
Matrex, il cui nome deriva da un gioco di parole tra matryoshka, matrix e rex (dal latino re), è il principale edificio ubicato presso il Skolkovo Innovation Centre a Mosca.
Come espresso dallo stesso architetto Bernaskoni “Il significato dell’edificio MATREX non è nascosto, ed è abbastanza diretto: la bambola matrioska come simbolo di arte e scienza, collocato all’interno di una piramide come simbolo di affari e di potere. Si tratta di una metafora per anima e corpo”.

E aggiunge inoltre: “La matrioska mi ha attratto con la sua combinazione unica di geometria complessa, la forma minimalista, la natura iconica e contenuto interno nascosto. Praticamente un corpo architettonico ideale. Ma l’architettura necessita più di un corpo. Ha bisogno di contenuti interni, di un’anima. L’architettura non è pareti e non materiali, è quello che formano queste mura…”.
Matrex, infatti, si presenta come una piramide tronca, che si allarga verso il basso, contenente una spirale a forma di matryoshka, famosa bambola della tradizione russa, la cui sagoma viene risalta soprattutto nelle ore notturne, grazie ad un particolare sistema di illuminazione.
La peculiarità della struttura è quella di essere un edificio ibrido, progettato per diverse funzioni, che unisce e combina architettura moderna, arte, tecnologia, scienza e business.
Esso racchiude, infatti, uffici di start-up, museo a spirale (lungo 1 Km), punti di vista panoramici, un teatro di ispirazione greco-romana per eventi culturali e un ristorante da cui è possibile osservare Skolkovo.

Matrex è come un’estensione della vita della città, che raccoglie e unisce attivamente funzioni pubbliche e offre ai visitatori un ricco programma annuale di eventi e manifestazioni.
Tale caratteristiche e potenzialità risaltano e si evincono attraverso l’osservazione del plastico in mostra presso l’Arsenale.
Essendo stati riprodotti con notevole cura e dettaglio tutti gli spazi, le persone e persino i garage sottostanti, è possibile immaginare di passeggiare attraverso la struttura visitando i diversi ambienti.
Un progetto stupefacente, di portata internazionale, che ha soddisfatto pienamente la richiesta dell’organizzatore della Biennale, ovvero quella di saper guardare oltre, unendo e conciliando innovazione e tradizione, passato e futuro.



Foto Copyright: bernaskoni.com