Madrid, sospesa tra arte e colore
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E pure, a conoscerla, è la città più spagnola di tutte, la migliore, in cui vivere, la gente più simpatica, il clima più bello in qualunque mese dell’anno e, mentre le altre grandi città simboleggiano tutte la provincia in cui si trovano, sono in sostanza andaluse, catalane, basche, aragonesi, e comunque provinciali, soltanto Madrid può darvi l’essenza.
La visione di Hemingway della capitale Spagnola risale al 1932; lontana negli anni ma non per forza nello spirito.Guardandola oggi Madrid è una città ricca di cultura, di ampio respiro con un design qui classico lì barocco, qua moderno, là cosmopolita.
La capitale perfetta per chi ama l’arte, il buon cibo, il divertimento ma che sa anche regalare momenti di riflessione, di pace.
Unica per suoi colori e per i capolavori che offre.
Al Prado la mano attenta di Velasquez nel celebre Las Meninas ci ricorda che non sempre la realtà è così come appare ad un primo sguardo (l’infanta Margherita e gli altri personaggi non guardano lo spettatore, ma bensì i regnanti, ovvero Filippo IV e moglie) e la sofferenza della Quinta del Sordo di Goya ci rapisce in angoscia e disperazione.Guernica è indescrivibile, dal vivo ha una potenza che non può essere colta da nessun manuale o da alcuna fotografia.
Così come la bellezza dei giardini della stazione centrale di Atocha o il romanticismo e mistero del tempio egizio di Debod.
Bisogna lasciarsi trasportare, bisogna lasciarsi convincere da una città che non ha paura di mostrarsi e di sperare.
Per Hemingway soltanto Madrid può darci l’essenza.
Della Spagna? Della vita, dell’amore, della dolcezza, del luogo, del tempo?
Ad ognuno di noi la risposta. Scopriamolo.