Lo spazio coworking più originale al mondo, Selgas Cano
Archiobjects • Architecture
Ormai di spazi coworking ne sorgono in continuazione, tra i più interessanti e degni di nota – da un punto di vista architettonico e di interiors – c’è sicuramente da citare anche WeWork, ma ovviamente sparsi sul globo stanno fiorendo numerosissimi spazi che oltre ad una nuova concezione del lavoro, creano luoghi piacevoli, alternativi, multifunzionali e innovativi.
Uno di questi casi è sicuramente lo spazio coworking di Second Home a Los Angeles. Progettato da Selgas Cano – che qualche anno fa fece il giro del mondo con un progetto simile di un ufficio immerso in una foresta, e dal quale riprende lo spiritio – questo luogo è a dir poco unico.
Al di la del fatto che per uccelli e persone che si spostano in elicottero si tratta di un’architettura individuabile anche da chilometri di distanza, questo complesso coworking è sensazionale al livello del suolo. In questo lotto di terreno infatti nascono una serie di pod tutti diversi tra loro, tutti con forme ellissoidali non regolari e tutti posizionati in modo del tutto organico e non geometrico. Quasi come funghi in un sottobosco. Il risultato è un vero e proprio mondo che riesce a staccarsi dal contesto in cui sorge. Un’oasi di produttività e benessere visivo all’interno di una città caotica come Los Angeles.
E se non bastasse questa composizione di volumi, a convincerci della sensatezza espressiva e architettonica di questo progetto ci sono anche le piante interne dei singoli pod. Ovviamente circolari con tutte le postazioni poste sul perimetro dei piccoli edifici. Una soluzione che massimizza gli spazi consentendo al tempo stesso privacy e una vista privilegiata sul mondo esterno creato da Selgas Cano.
Foto Copyright: Iwan Baan, Selgas Cano