Le inquietudini pittoriche di Loribelle Spirovski
Artobjects • Art
Ogni opera d’arte porta con sé qualcosa del suo artefice, è un sistema di rappresentazione e autorappresentazione, testimonianza di una storia, di un’esperienza personale, attraverso cui l’artista può dare sfogo alle proprie emozioni e approdare a nuove conoscenze, illuminare gli antri bui della propria anima.
Nei dipinti di Loribelle Spirovski prendono forma i drammi interiori, l’angoscia emotiva, le ansie e le ossessioni dell’artista, che sprigiona la creatività della sua immaginazione attraverso una pittura complessa e multiforme, che si presenta come un coacervo di stili e tecniche eterogenee, dall’informale al cubismo, con brevi tratti iperrealisti, un’esplosione di colore e geometrie impossibili, di segni e di oscure deformazioni.
La scomposizione delle figure, i corpi mostruosamente distorti, i volti smontati e tramutati in maschere deformi, ridotti a pochi caratteri fisionomici elementari, stravolgono l’ambiente nel quale sono inseriti, lo spazio diventa liquido e irreale, assume una consistenza instabile e frammentata, è metafora immaginifica della psiche, luogo dei pensieri più intimi e profondi.
I quadri della pittrice australiana comunicano un opprimente senso di solitudine, di smarrimento in un silenzio assordante, racchiuso in uno spazio metafisico e claustrofobico, attraversato da sguardi smarriti e inquieti.
L’opera della Spirovsky è caratterizzata da una violenta carica espressiva e simbolica di matrice espressionista, è una pittura dal marcato afflato psicologico, di figura ma non figurativa, derivata dalle visioni cupe a tormentose di Edvard Munch e di Francis Bacon. In ultimo, la dimensione del caos e del sogno delle sue composizioni svela il rimando al surrealismo di David Lynch, e all’estetica mistico-visionaria delle composizioni di Olivier Messiaen.
In my practice I have found that portraiture enables me to reflect through the sitter, who becomes a conduit for both their own anxieties, as well as mine. My practice is an attempt to externalise internal conflict, contrasting movement and stillness to create an unsettling effect, evoking a surreal and dreamlike quality.
– Loribelle Spirovski
Foto Copyright: Loribelle Spirovski – loribellespirovski.com