La realtà magica di Swoon

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Swoon

Swoon, che in italiano significa uno stato di deliro ed estesi, è anche lo pseudonimo dell’artista statunitense Caledonia Dance Curry. In lei si fondono i significati di sovraccarico emozionale e svenimento, una sorta di Sindrome di Stendhal semantica, ed è proprio un surplus energetico e sensoriale a caratterizzare i suoi lavori.

Swoon è un’artista tra le più affermate nel panorama internazionale contemporaneo.

Poliedrica e fluida, spazia dalla steet art all’installazione, dall’incisione alla performance, dall’attivismo sociale all’architettura sostenibile, sperimentando medium tipicamente contemporanei ma mantenendo costante la sua cifra stilistica.

Attiva oltreoceano, nella tentacolare New York, Swoon ha fatto il suo ingresso trionfale in Italia a bordo di un’atipica zattera: si tratta della performance Swimming cities of Serenissima, in occasione della 53° edizione della Biennale di Venezia del 2009 alla quale non era stata invitata. Swoon e un collettivo di artisti hanno navigato dalle coste Slovene fino ai canali Veneziani a bordo di tre zattere costruite completamente con materiali di scarto, vere e proprie architetture fluttuanti animate da canti e musica.

Swoon
Swoon

Passeggiando per i vicoli di Venezia si può ancora scorgere una sua stampa attaccata al muro, in ormai completa fusione con le sbrecciature dell’intonaco.

Che si parli dei suoi lavori di street art, disseminati in tutto il mondo, delle sue installazioni, o dei suoi piccoli mondi ricreati in minuscole scatoline, l’ambiente e la figura umana interagiscono e si fondono.

Le sue installazioni popolate da figure che emanano una saggezza eterna e atemporale – sensazionale è l’immagine della maternità – sono intessute in un intreccio di motivi ornamentali di memoria orientale. Spesso le decorazioni sono realizzate ritagliando la carta e, sovrapposte a varie altezze, creano un’atmosfera sospesa e magica attraverso i giochi di luci e ombre che proiettano sulle stampe.

Swoon
Swoon
Swoon
Swoon
Swoon
Swoon
Swoon

Esplodono fiori enormi, il piano bidimensionale viene sfondato da architetture vertiginose e la figura umana si compenetra con il contesto, formandolo e facendosi formare da questo.

Il cromatismo vivace e il tratteggio fluido, la complessità delle parti in perfetto equilibrio armonico, rendono il suo stile immediatamente riconoscibile e, che sia per le strade dell’Havana o dentro il Moma di New York, il personalissimo mondo di Swoon apre un varco psichedelico nel reale.Foto Copyright: Swoon – swoonstudio.org

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Tag: Swoon.
Articolo di Chiara Lotti

Chiara Lotti

Scrivo di arte, leggo miliardi di libri, viaggio con la mente e con il corpo, amo le rovine industriali, l'handpan e la musica punk.

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