I vasi antropomorfi di Clementine Keith-Roach
Artobjects • Art
La ceramista Clementine Keith-Roach realizza anfore di terracotta, caratterizzate dalla presenza di decori che riproducono le sembianze umane, ispirati a certo vasellame antropoide (reliquari, anfore cultuali, balsamari), già in uso in epoca preistorica, che aveva richiamato l’interesse dell’artista mentre viveva ad Atene con il suo partner, il pittore Christopher Page.
Da allora, Clementine si è dedicata alla fattura di brocche fittili modellate a figure femminili, i cui volumi evocano, con vigoroso realismo, il corpo nudo a mezzo busto. Braccia e mani sono aggiunti, a guisa di manici, alla pancia globosa del vaso, posti a cingere l’abbozzo plastico dei seni e del collo, che la Keith-Roach foggia dal vero su sé stessa, con l’uso di calchi in gesso.
I dettagli anatomici vengono uniti solo in un secondo momento al blocco di terracotta dell’anfora, rifinita a intaglio, e dipinta con la tecnica della pittura a trompe l’oeil, che ben si presta a imitarne la superficie invecchiata.
Il risultato è sorprendente: una sfilza di vasi bulbosi con piccole mammelle rotonde, e capezzoli, così dettagliati, da sembrare veri.
Clementine Keith-Roach è nata nel 1984, vive e lavora nella contea del Dorsetshire, nel sud ovest della Gran Bretagna. Ha conseguito una laurea in Storia dell’Arte presso l’Università di Bristol. Ha esposto i suoi lavori in numerose mostre personali e collettive, tra le altre, alla Ben Hunter Gallery, di Londra, al MOCA, di Los Angeles, al Blue Projects, di Londra, al Centre Regional D’art Contemporain (CRAC), a Sète, a Villa Lontana, a Roma. Clementine Keith-Roach è anche redattrice di “Effects”, una rivista d’arte e poesia.
Foto Copyright: Clementine Keith-Roach – clementinekeithroach.com