I tacchi che seminano colza della designer giapponese Sputniko!

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Un paio di scarpe di pelle dal tacco vertiginoso, un piccolo serbatoio di semi di colza, un particolare meccanismo a molla.

È il fashion project della designer giapponese Hiromi Ozaki, in arte Sputniko!, presentato nel 2012 alla Omotesando Gyre’s Hyper Archipelago exhibition: un progetto di moda, realizzato in collaborazione con la fashion designer Masaya Kushino, che racchiude anche una forte polemica politico-ecologica.

Grazie al meccanismo contenuto all’interno del tacco, chiunque utilizzi queste scarpe semina colza lungo il proprio cammino: “nanohana”, in giapponese, significa proprio “fiore di colza”.

L’idea si basa su alcune ricerche sulla bonifica del suolo portate avanti da un team di biologi bielorussi a seguito del disastro di Černobyl’ del 1986 e di quello di Fukushima del 2011 secondo cui la pianta di colza sarebbe in grado di assorbire dal terreno sostanze fortemente radioattive come il Cesio-137 e lo Stronzio-90. Questi elementi chimici rimarrebbero immagazzinati negli steli della pianta e nei suoi fiori ma non nei semi, che possono essere utilizzati per estrarre olio di colza (utile nella produzione di biodiesel).

Questa rivelazione è ancora molto dibattuta, ma potrebbe restituire vita ai campi agricoli situati nelle zone di alienazione circostanti alle centrali nucleari esplose: nel 2001, forti dei risultati ottenuti, i governi di Ucraina e Bielorussia hanno piantato semi di colza in oltre 123.000 acri di ex terreni agricoli distrutti dall’incidente di Černobyl’. Anche in Giappone sono state portate avanti ricerche sul tema, molto prima del disastro di Fukushima: già nel 1990 il paese aveva lavorato a stretto contatto con l’Ucraina per aiutare le vittime realizzando alcuni studi sulla “bioremediation” (o biorisanamento).

A seguito di ciò, Sputniko! ha dato vita ai suoi Nanohana Heels che sul lato sinistro sono dotati di un piccolo serbatoio rotondo contenente semi di colza (coperto da riproduzioni di fiori gialli della medesima pianta, in stoffa), direttamente collegato al meccanismo del tacco che, affondando nel terreno grazie alla spinta del tallone, crea un piccolo solco dove lascia cadere il seme.

Il design delle scarpe Nanohana ricorda il lavoro degli avanguardisti dei primi del Novecento, in particolare quello di Francis Picabia, che era solito inserire componenti meccaniche in molte delle sue opere.

Di certo non dev’essere facile camminare su un terreno incolto con dei tacchi vertiginosi, ma il messaggio che le due designer giapponesi Sputniko! e Kushino vogliono trasmettere con questo particolare progetto è che sì, il biorisanamento è un processo lento che richiede del tempo ma, facendo piccoli passi e mettendo un piede dopo l’altro, si possono risanare ferite considerate inguaribili come quelle provocate dalla radiazioni (o, almeno, ci si può provare).

Foto Copyright: Sputniko! – sputniko.com

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Tag: Sputniko.
Articolo di Giulia D'Alberto

Giulia D'Alberto

Ho 23 anni, mi sono laureata triennale in storia dell'arte all'Università degli studi si Siena e attualmente sono iscritta a un corso di laurea magistrale in arte e valorizzazione allo IULM di Milano

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