Gli autoritratti inquieti di Cristina Otero
Artobjects • Photography

La Visual Artist spagnola Cristina Otero, classe ’95, trasforma l’autoritratto in un laboratorio emotivo dove ogni immagine è una performance intima in cui trucco, luce, posa ed editing dialogano come frammenti di un io in divenire.
Tra le sue serie più note, il reale si mescola al surreale. Il volto diventa una tela su cui sperimentare colori innaturali, talvolta strani, talvolta poetici, talvolta disturbanti che parlano di temi come la memoria, l’identità e il dualismo.
Non è una ritrattistica autocelebrativa, ma un atto di indagine in cui la fotografa si specchia in sé per scavare nell’inquietudine e nel desiderio; in ogni scatto, il volto pulsa di simboli e narrazione.
Quando avevo circa quattordici anni, adoravo guardare American’s Next Top Model. Era un programma in cui le modelle gareggiavano tra loro, quindi per vincere dovevano distinguersi dalle altre. Può sembrare sciocco, ma è stato da quell’idea che ho scoperto la fotografia come qualcosa di più che catturare ricordi […] Ho iniziato a scattare foto di me stessa e a cercare di creare qualcosa di diverso da quello che avevo visto. Le caricavo sui social network che esistevano all’epoca perché mi piaceva sapere cosa pensava la gente.
Cristina Otero su lavanguardia.com

















PHOTOGRAPHER. Cristina Otero @cristinaoterophoto
IMAGES © cristinaotero.com