Da palazzo del XIX secolo ad abitazione contemporanea
Archiobjects • Architecture
Un tema, oggi difficile e spesso controverso è quello del restauro architettonico, visto come una mera ricostruzione di edifici esistenti, che cerca di mantenere il più possibile inalterati i caratteri. Tuttavia dietro questa operazione c’è un mondo fatto di possibilità e creatività che non punta solo alla ricostruzione, ma all’integrazione fra passato e presente.
In questa visione è certamente il pregio storico che definisce quali edifici saranno restaurati, mettendo quindi in secondo piano tutta una serie di manufatti “minori” non di certo meno interessanti.

È proprio l’intervento su questi edifici che lo studio Torricelli Associati realizza come delle vere e proprie riscritture del costruito, mettendo così in luce quanto possa essere interessante il reciproco scambio tra l’antico e il nuovo.
L’intervento richiesto a Carlotta Torricelli e Sara Riboldi per trasformare un palazzo del XIX secolo in un’abitazione ne è un chiaro esempio: il restauro conservativo ad imitazione dell’esistente lascia qui il posto ad un unicum creato grazie al sapiente intreccio delle peculiarità appartenenti all’edificio e dei nuovi innesti volutamente contemporanei.
I fronti esterni in mattoni sono caratterizzati da un portico e un loggiato che, affacciando sul giardino privato, caratterizzando e distribuendo gli ambienti dei due piani.
Questo affascinante intervento è definito dalla sensibilità e abilità che lo Studio ripone nei dettagli, sia che si tratti dei materiali preesistenti, sia degli innesti contemporanei.
Le nuove texture sono definite dai diversi materiali in gioco, che siano essi tradizionali, come i pavimenti esistenti, o che si tratti delle nuove tinte ed arredi dai colori tenui.
Il progetto riesce ad instaurare un armonioso dialogo con le finiture originali, grazie alle quali si crea un’atmosfera unica.
Il piano terra ospita il grande salone con volta affrescata, la cucina e lo studiolo, mentre le camere da letto dei proprietari e quelle degli ospiti si trovano nei piani superiori. Il recupero del sottotetto e del giardino riesce a restituire nuovi spazi al complesso, adattandolo al meglio alle esigenze dei futuri proprietari.
Si definisce così una terza via, composta da progetti ibridi tra il nuovo e l’antico, che è in grado di riportare in vita tutti quei manufatti che alla luce di molti non sono più in grado di suscitare interesse.
Post di Ambra Lofrano @ambralofrano
Foto copyright | info: Marco Menghi, @marco.menghi – Torricelli Associati, @torricelliassociati