Arte e femminismo, le opere di Shary Boyle
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Artista eclettica e originale, tra le figure più interessanti nel panorama dell’arte canadese contemporanea, Shary Boyle lavora con una vasta gamma di media e generi, dalla scultura al disegno, dall’ installazione alla performance art.
Quello della Boyle è un linguaggio espressivo simbolico, poetico e femminista, una pratica artistica disseminata di accattivanti quanto raccapriccianti ibridazioni.
A metà strada tra arte concettuale e finissimo artigianato, che si tratti di graziose e sconcertanti statuine di porcellana dall’estetica barocca, o di disegni a matita o a inchiostro, il lavoro della Boyle si anima di tematiche universali – la vita e la morte, la sessualità, le ingiustizie di classe e di genere – e, attraverso un vocabolario creativo audace e fantasioso, e sottili riferimenti alla letteratura, ai racconti popolari e alla mitologia, si fa allegoria visiva della condizione umana, di un ampio ventaglio di sentimenti e di stati emozionali.
Shary Boyle è nata il 26 maggio 1972 a Scarborough, in Ontario. Ha studiato Arte e Teatro presso il Wexford Collegiate School for the Arts e, in seguito, all’ Ontario College of Art. Boyle ha vinto prestigiosi premi e riconoscimenti, e ha esposto le sue opere in numerose mostre personali e collettive, si ricordi, tra le altre, la sua partecipazione alla Biennale di Venezia nel 2013. Vive e lavora a Toronto.
Foto Copyright: Shary Boyle – sharyboyle.com – @magiclanterns