Wangari Maathai, l’amore per gli alberi a difesa della terra

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“Qualche giorno fa ho fatto un giro in una libreria per bambini, non cercavo nulla in particolare ma mi sono imbattuta in un libro che ha attirato la mia attenzione: la Donna che amava gli alberi di Claire Nivola, la storia di Wangari Muta Maathai.

Biologa kenyota e prima donna africana premio Nobel per la Pace nel 2004, Wangari Maathai ha fatto di un gesto tanto semplice quanto potente una vera e propria rivoluzione: piantare alberi per contrastare la deforestazione ed educare alla salvaguardia della natura.

Sono le piccole azione che fanno i cittadini. È questo che farà la differenza. La mia piccola azione è piantare alberi

Wangari Maathai,

C’era una volta una bambina di nome Wangari. Viveva in un paese avvolto da un manto verde, fatto di ulivi, piante di croton e alberi di fico considerati sacri.” La sua storia comincia in Kenya nel 1940, quando il paese era ancora una colonia inglese e alle bambine di etnia Kikuyu non è permesso andare a scuola. La sua lotta personale per poter ricevere una vera istruzione la portò, grazie a una borsa di studio negli Stati Uniti dove studiò prima in Kansas e poi a Pittsburgh dove nel 1966 ottenne la specializzazione in biologia.

“Al suo ritorno, i letti dei fiumi un tempo popolati dai pesci erano prosciugati, gli abitanti malnutriti, gli alberi di fico recisi. E decise che doveva fare qualcosa.” Tornata in Africa, nel 1976 Wangari Maathai entrò nel Consiglio Nazionale delle Donne del Kenya e nel 1977 fondò il Green Belt Movement con l’obiettivo principale di piantare alberi e migliorare la qualità della vita delle donne delle comunità rurali.

Con la sua organizzazione Wangari Muta Maathai, non solo pianta milioni di alberi, ma permette anche a migliaia di donne di iniziare un percorso di realizzazione e di cambiamento della propria vita. Permette loro di imparare un lavoro e riscattarsi da una società fortemente maschilista.

Wangari fu una attivista pacifista che si è battuta contro le politiche speculative dell’allora presidente Daniel Arap Moi: bloccò la costruzione di un edificio alto oltre sessanta piani nel parco Uhuru a Nairobi e impedì che il governo vendesse a lotti parti della Karura Forest.

Le ostilità nei suoi confronti terminarono nel 2002 quando in Kenya ci furono le prime elezioni libere del paese che portarono Wangari ad essere nominata vice ministro per l’ambiente.

Nel 2004, prima donna nella storia africana, fu insignita del Premio Nobel per la Pace, per il suo contributo a uno sviluppo sostenibile, alla democrazia e alla pace. Come menzionato dalla Commissione del Premio Nobel:
“Le sue singolari forme di azione hanno contribuito a richiamare l’attenzione sull’oppressione politica e internazionale. È stata d’ispirazione per molti nella lotta per la democrazia e in particolare ha incoraggiato le donne a migliorare la loro situazione”

Wangari Maathai,

Wangari Maathai morì nel 2011 dopo una lunga battaglia contro un tumore lasciando in eredità al suo Kenya 51 milioni di nuovi alberi.”

Foto Copyright: illustrazioni dal libro La donna che amava gli alberi. La storia di Wangari Maathai

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Tag: Books, Wangari Maathai.
Articolo di Marta Casartelli

Marta Casartelli

Entusiasta per natura, appassionata di innovazioni sostenibili e grande fan dell'autoproduzione

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