Nel deserto del Nevada, la più grande opera d’arte del mondo
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Nato in California nel 1944, Michael Heizer, caposcuola del movimento della Land Art insieme a Walter De Maria, Robert Smithson e Dennis Oppenheim, è specializzato in opere d’arte e installazioni di grandi dimensioni. Dopo aver frequentato il San Francisco Art Institute, nel 1966 si trasferisce a New York, per dedicarsi alla pittura e alla scultura.
Nel 1970 lascia la metropoli sull’East Coast per recarsi nei deserti del Nevada e della California, dove inizia a realizzare opere in grande scala, documentate con fotografie e filmati.
Tra le sue creazioni di maggiore successo si annovera Double Negative, una trincea lunga 535 metri, scavata sul crinale di un canyon della Mormon Mesa, nel Nevada, tagli di 450 metri di lunghezza che sono stati realizzati scavando 240 mila tonnellate di terra, lavoro documentato da Gerry Shum nel film “Land Art”.

Da allora, Heizer, figlio di un famoso archeologo, studioso delle civiltà egiziana, maya e precolombiana, ha continuato a produrre opere di Earth Art che ricordano misteriosi ritrovamenti di una civiltà sconosciuta e, dal 1972, ha dato avvio alla costruzione di City, un complesso monumentale che coniuga arte ambientale e architettura, una città – fortezza situata nella Garden Valley, una valle desertica nella contea di Lincoln, nello stato del Nevada, al confine con la contea di Nye, costruzione ancora adesso incompiuta e non ancora aperta al pubblico.
As long as you’re going to make a sculpture, why not make one that competes with a 747, or the Empire State Building, or the Golden Gate Bridge?
– Michael Heizer
Si tratta di un monumento di dimensioni colossali e dall’aspetto megalitico, ispirato alle antiche rovine mesoamericane e in particolare alla cultura olmeca, di certo la più grande opera d’arte del mondo, una serie di “complessi” che arriverà a misurare un quarto di miglio di larghezza e oltre un quarto di miglio di lunghezza.
Il lavoro di Heizer è sostenuto dalla Dia Art Foundation attraverso una borsa di studio della Fondazione Lannan, e secondo le ultime notizie, i lavori per la sua opera ciclopica dovrebbero concludersi entro il 2020.






Foto Copyright: Michael Heizer- doublenegative.tarasen.net