La villa di Yves Saint Laurent a Tangeri è un resort dalle atmosfere esotiche

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A volte si può! È il caso della Villa Mabrouka, la casa di Yves Saint Laurent e di Pierre Bergé a Tangeri che è stata trasformata in un resort.

La mano è quella del designer inglese Jasper Conran che ha avuto la fortuna di adibire questa celebre dimora, frutto di un amore tormentato e di una strabiliante collezione di arte, in un resort aperto al pubblico, dove è possibile soggiornare.

La camere sono dodici e tutte comunicano con il giardino, celebre in tutta la città di Tangeri e in tutto il mondo, che ospita una piscina rivestita da infinite tonalità di petrolio.

Varcando le porte ed entrando nel giardino, ho capito subito che questo poteva essere il mio secondo progetto alberghiero. Non dimenticherò mai la prima sensazione di uscire dalle strette strade di Tangeri e di entrare nel cortile verde e ombreggiato della villa, pieno di banani e palme, prima di emergere in un’oasi di grandi prati e di un incredibile giardino che guarda verso il mare. Pieno di agrifogli, nasturzi, rose, agapanti, bouganville, gelsomini e fiori d’arancio, oltre che di antichi padiglioni.

Jasper Conran

L’intenzione primaria di Conran fu quella di mantenere l’assetto orinale nel rispetto dei materiali e delle scenografiche prospettive moderniste degli anni ’40.

È stata ricreata così un’atmosfera bucolica, confortevole e al tempo stesso esotica, all’interno della quale gli ospiti sono invitati un viaggio lontano che coinvolge tutti i sensi.

L’assetto, che ricorda un’eccentricità inglese, a volte ridondante, viene smorzato da una visione più contemporanea che prevede l’aggiunta di ambienti privati e di ambienti comuni, come ristoranti e caffè.

Ma quello che abbiamo fatto è molto sottile. Il mio obiettivo è sempre stato quello di preservare piuttosto che reinventare.

Jasper Conran

I pavimenti e i materiali scelti da Yves e da Pierre sono ancora originali, così come i trafori in ottone e il rattan che costituisce un filo conduttore fra gli ambienti.

Le pareti sono bianche, candide, come succede alle città di mare. I tessuti richiamano i colori caldi e sofisticati di lini smeraldo e cammello che furono selezionati da Yves in persona. I lampadari sono in vetro di Murano, i pavimenti spesso sono in marmo.

E così il concetto di ospitalità assume una connotazione intrigante, suggestiva e unica, che ci spinge a rivivere un’epoca passata fatta di gusto ed estrema eleganza.

Foto Copyright: Andrew Montgomery – andrewmontgomery.co.uk

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Tag: Yves Saint Laurent.
Articolo di Francesca Longoni

Francesca Longoni

Giovane architetto d'interni. Attenta al mondo che mi circonda, in cerca di bellezza

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