Isole felici, 5 casi in cui la cultura rigenera parti di città

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Non c’è alcuna logica che possa essere imposta dall’alto alla città, è la gente a generarla, ed è a essa, non agli edifici, che dobbiamo adattare i nostri piani.

-Jane Jacobs

L’idea di costruire città di Jane Jacobs segue perfettamente la logica rigenerativa che è dietro le isole felici raccolte in questo articolo. Gruppi informali, associazioni e comunità di cittadini, affiancati non sempre da amministrazioni e professionisti del progetto, incontrandosi su valori condivisi e necessità comuni, hanno dato nuovi significati a spazi e luoghi scarto e rifiuto per la città.

I valori che accomunano questi gruppi temporanei legati da obiettivi comuni sono: rigenerazione, cultura e comunità. Questi aspetti interagendo tra loro danno vita a esperienze creative e uniche, da performance a produzioni che generano economie, trasformando e riattivando luoghi dimenticati, abbandonati e isolati nel nostro territorio e nelle nostre città.

L’architettura in questi scenari diventa anche affare di pratiche quotidiane dell’imprevisto, d’innovazione sociale e culturale ed entra negli spazi dati da trasformazioni economiche e sociali, diventandone stratificazione. In questi esempi ci sono dinamiche orizzontali che lasciano spazio all’incoerenza, alla stravaganza, dove la ricerca della bellezza non è l’obiettivo da perseguire, ma una sfida da aggiungere alle tante altre questioni in ballo. La rigenerazione, il patrimonio culturale e il capitale umano che produce patrimonio creativo, sono i tre elementi che accomunano i seguenti casi.

Giardini Luzzati

I Giardini Luzzati sorgono nel cuore del Centro Storico di Genova, a ridosso della Collina di S. Maria di Castello. Dopo un lungo periodo di abbandono l’associazione Il Ce.Sto Onlus, a capo di un gruppo di volontari, educatori ed operatori sociali, dal 2012 ha cominciato un processo di rigenerazione dell’area attraverso l’uso ibrido della stessa.

Questo ha creato un nuovo modo di vivere lo spazio pubblico che ha rafforzato il senso di appartenenza delle tante diversità culturali lì presenti, in controtendenza rispetto ai processi di gentrificazione top down.

Cre.zi. Plus

I cantieri culturali alla Zisa a Palermo sono un luogo centrale nella trasformazione che sta investendo la città. Le officine Ducrot furono una delle più importanti fabbriche italiane di arredi fino agli anni 70′.  Oggi quelle stesse officine producono cultura.

All’interno della vecchia fabbrica trovano posto numerose realtà culturali e sociali. Uno spazio pieno di fascino e di memorie, quelle operaie, quelle imprenditoriali, ora  polo culturale di Palermo tra muri scrostati e scintille di innovazione.

Area ex Bersaglio. Laboratorio Sociale Officina Piedicastello

Il progetto sull’area dell’ex-Bersaglio, nel quartiere di Piedicastello a Trento agisce, utilizzando lo spazio-tempo che si colloca tra il ciò che “non è più” e il ciò che “non è ancora”. Lo spazio è stato riattivato in una fase di transizione tra la dismissione, il progetto e la cantierizzazione dello stesso.

Cittadini, associazioni, studenti e progettisti, riuniti sotto un’unica visione di ‘fare’ città, attraverso la condivisione di saperi ed esperienze, hanno dato così il via ad un laboratorio permanente di riciclo urbano. ‘Idee al Bersaglio’ si pone così come nuova esperienza di progettazione condivisa degli spazi abbandonati, attraverso un processo di IdeAzione, in cui a una fase creativa iniziale, segue una più pragmatica e operativa, che finora ha permesso di realizzare orti urbani e cinema all’aperto in un’ex discarica abusiva.

MAAM 

Il MAAM nasce nel 2012 nell’ex salumificio della Fiorucci a Roma. Dal 2009 si è trasformato nell’ abitazione di 200 migranti e precari provenienti da tutto il mondo. Durante questa occupazione abitativa in cinque anni sono stati realizzati oltre cinquecento interventi artistici.

Oggi, ogni sabato, la gente visita Metropoliz, attirati dalla presenza delle opere e dalla unicità di questo esperimento corale. Come sostiene Giorgio de Finis “il MAAM è una collezione, ma allo stesso tempo una opera unica, un super-oggetto, un assemblaggio o un mosaico a scala urbana”, che ha rigenerato un pezzo di periferia, nel suo uso e nel suo aspetto.

Piazza Gasparotto

PiazzaGasparotto è un processo di rigenerazione urbana e innovazione socialeche unisce associazioni, imprese, enti di ricerca, istituzioni e cittadini nella città di Padova. Attraverso la collaborazione delle realtà presenti in questo hub urbano, il quartiere ha innescato un processo di rigenerazione urbana, attraverso attività di autocostruzione e gestione condivisa dello spazio.

Post di Gaia Sgaramella

Foto Copyright: Ce.Sto OnlusCreziplus, MAAM, piazzagasparotto

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