In memoria di Richard Serra. L’ossessione della scultura gigante
Archiobjects • Public Spaces & Landscape
A poco più di un mese dalla morte dell’artista americano Richard Serra (2 novembre 1989 – 26 marzo 2024) le sue opere maestose riecheggiano in tutto il mondo.
Lo scultore minimalista, famoso per le sue lamiere site-specific, aveva 85 anni e ha lasciato un grande vuoto nel panorama artistico contemporaneo.
È difficile pensare senza un’ossessione ed è impossibile creare qualcosa senza un fondamento rigoroso, incontrovertibile e in qualche modo ripetitivo. La ripetizione è il rituale dell’ossessione. La ripetizione è il modo per superare l’indecisione dell’inizio. Perseverare e ricominciare più e più volte è trasformare l’ossessione in lavoro. Perché il lavoro scaturisce dal lavoro
Richard Serra
È stato uno degli scultori più importanti e decisamente più caparbi e ossessivi e ancora innovativi dell’arte moderna. La scala con cui si cimenta è quasi sempre quella del paesaggio e dell’architettura, senza considerare quella emozionale che scaturisce dall’incontro dell’uomo con la sua opera monumentale.
Le sue opere hanno spinto e spingeranno milioni di persone a relazionarsi attraverso di esse con lo spazio espositivo e la loro forza sta proprio in questo: creare interazione.
5 delle sue opere più grandiose:
East-West/West-East, Deserto del Qatar
40 balls, Cardi Gallery Milano
The Matter of Time, Guggenheim Bilbao
Titled Arc, Federal Plaza New York
Spirale a Piazza del Plebiscito, Napoli
ARTIST. Richard Serra
IMAGES © Artribune, Guggenheim Bilbao, Exibart, Oliver Morris