Il raffinato espressionismo di Marina Guiu
Artobjects • Illustration

Da piccola diceva che sarebbe diventata un’archeologa e avrebbe disegnato le sirene. Forse, Marina Guiu, artista catalana all’alba dei trent’anni, è riuscita in entrambi gli intenti.
Minimalista, raffinata e femminile, indaga, attraverso le sue illustrazioni, l’animo umano fin negli angoli più reconditi. Come un’archeologa compie un’approfondita ricerca per poi mettere in scena quella che lei definisce “la bellezza dell’imperfezione e dell’incompletezza”, nonché la natura degli uomini
Emergono evidenti influenze provenienti dal design nordico e dall’estetica giapponese, stimoli che vengono rielaborati alla luce di una spiccata passione per l’espressionismo tedesco. Le sue figure disegnate con fini linee spezzate ricordano infatti i tormentati protagonisti dei ritratti di Egon Schiele e i loro tratti nervosi.
Ma è anche la presenza di elementi botanici a risultare fondamentale. Le piante e i fiori si intersecano con le figure umane, le circondano e diventano con loro un tutt’uno; non rimangono quindi inerti tratti decorativi, ma sono parte intrinseca del ritratto.

Marina realizza in realtà anche progetti artistici per l’industria cinematografica e per il teatro. Sì, perché lavora anche come attrice e forse la sua passione e curiosità per l’animo umano nascono proprio dall’abitudine a interpretare diverse personalità, che vengono poi tradotte in segni grafici.
Molte delle sue opere e texture vengono inoltre applicate a tessuti, etichette e carta da parati, così da conferire la sua tipica leggerezza anche a oggetti d’uso quotidiano.




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