Il cimitero della moda nel Deserto di Atacama

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Ognuno di noi ha una lista dei viaggi dei sogni che, famiglia-lavoro-soldi-etc. permettendo, vorrebbe fare prima o poi nella vita. Tra le mie personali mete, ci sono da sempre Scozia, Tibet e Cile.

Il Cile è il paese sudamericano dei paesaggi infiniti, da Punta Arenas in Patagonia a Sud al Deserto di Atacama a Nord. Già, il Deserto di Atacama, la distesa arida a oltre 2500 metri di altitudine, paradiso per chi ama i cieli stellati e i paesaggi incontaminati.

Come tante volte accade, i paesaggi incontaminati devono però scontrarsi con il degrado causato dall’uomo contemporaneo, e il deserto di Atacama ne è uno dei tanti esempi.

La discarica di rifiuti tessili

Le dune di sabbia devono infatti far spazio a delle vere e proprie montagne di vestiti invenduti e non più utilizzati, scaricati ogni giorno in quella che è diventata una discarica di rifiuti tessili a Alto Hospicio, nel nord del Cile.

Il Cile è il più grande importatore del Sud America

Il Cile è il più grande importatore di abiti usati del Sud America e si stima che siano quasi 60.000 le tonnellate di vestiti di seconda mano arrivano ogni anno al porto di Iquique.

Anche a causa della bassissima qualità dei capi che arrivano al porto, solo il 15% della merce è selezionata per la vendita, mentre il resto è scartato e viene abbandonato nelle discariche abusive ad Alto Hospicio, che essendo una zona franca, non è soggetta a tariffe doganali di alcun tipo.

Per ovviare al problema dello smaltimento di questa enorme mole di rifiuti tessili, i vestiti sono bruciati, creando ulteriori grossi problemi di inquinamento.

Come risolvere il problema

Risolvere il problema non è facile. Mentre il Cile ha introdotto una legge per responsabilizzare gli importatori di abiti di seconda mano, chi esporta dovrebbero spedire in Cile solo merce che abbia ancora una certa qualità. E non rifiuti destinati al macero.

Anche ogni consumatore può fare la sua parte. Riflettendo sempre ai costi nascosti dei propri acquisti. Scegliendo di non comprare capi d’abbigliamento per pochi Euro, sapendo di potersene liberare dopo pochi utilizzi ma prediligendo prodotti di buona qualità che è possibile continuare a indossare per anni e anni.

Foto Copyright: Getty Images – Unsplash

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Tag: moda sostenibile.
Articolo di Marta Casartelli

Marta Casartelli

Entusiasta per natura, appassionata di innovazioni sostenibili e grande fan dell'autoproduzione

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