Casa Etérea. L’architettura come specchio del paesaggio
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In Messico, fra le stelle e la terra nasce la Casa Etérea, un progetto voluto dalla mente del designer e scrittore Prashant Ashoka.
A pochi km dal sito UNESCO di San Miguel de Allende, a contatto con le pendici del vulcano Palo Huérfano, la casa di 75 metri quadrati si ispira all’architettura emozionale di Luis Barragàn che sconfina i canonici modelli dell’architettura per andare incontro a un concetto rivoluzionario che abbraccia il paesaggio circostante.
Frutto di un flusso continuo su un unico livello, che non prevede setti divisori negli interni, il progetto è un susseguirsi, dinamico, di funzioni che dialogano l’una con l’altra.

È in questa visione fluida che il progetto abbraccia la natura e il paesaggio circostante, che non accetta interruzioni, nemmeno nel dialogo con il patio esterno e con la piscina.
Se la composizione volumetrica della casa va incontro alle leggi del pathos e della natura, la caratteristica principale che attrae è di sicuro il trattamento delle superfici esterne: Casa Etérea è infatti rivestita da pannelli specchiati che riflettono il paesaggio circostante, permettendo all’architettura di scomparire all’interno della vastità della natura.
Per non risultare pericolosa per la fauna locale il rivestimento è ultravioletto, così da renderlo visibile alla vista degli animali, rimanendo però riflettente all’occhio umano.





L’idea era quella di creare una casa connessa con la natura. Quindi l’elemento della sostenibilità è stato fondamentale per ottenere un’integrazione davvero completa con l’ambiente».
Prashant Ashoka
Nascosta così all’interno del landscape la casa è inoltre dotata di un sistema di autosufficienza energetica, tramiti i pannelli solari e un sistema di raccolta dell’acqua piovana che la definisce come un modello unico nel suo genere.
La luce diventa un elemento strutturale di questo progetto, perché distorce la prospettiva del dove inizia l’osservatore e dove finisce il paesaggio. Con questo gioco di luci e di dimensioni volevo trasmettere un profondo senso di soggezione verso la natura più selvaggia e porre interrogativi sul ruolo – importantissimo – che abbiamo nella conservazione dei nostri ecosistemi.
Prashant Ashoka


Foto Copyright: casaeterea.com