Boys don’t cry, la mostra fotografica che ci insegna a guardare con gli occhi dei migranti
Lifeobjects • Culture
Un lenzuolo bianco, un filo appeso al muro e poco altro. Questi sono gli oggetti protagonisti della mostra di Ludovica Anzaldi a Palermo presso il Centro Internazionale di Fotografia. I soggetti sono i ragazzi del Centro di accoglienza Asante di Palermo, giovani piccoli ma grandi uomini che hanno saputo sintetizzare l’attesa di un posto sicuro con una Hasselblad 500.
Camicie, sedie e scarpe sono gli unici oggetti che possiedono appesi ad un filo, un lenzuolo bianco dietro di loro e alcuni frutti acquistati nel mercato palermitano di Ballarò. Alcune ombre, alcune presenze e talvolta assenze dei giovani sintetizzano un processo esperienziale durato più di un mese, dove hanno avuto modo di confrontarsi con il mondo.
È la prima mostra fotografica per i ragazzi, un modo per superare le barriere culturali, sociali e anche personali. La prima volta che viene data loro la possibilità di esprimersi attraverso una macchina fotografica, usando solo immagini e non parole.
L’obiettivo è insegnare loro ad esprimersi usando la fotografia, il risultato è la creazione di qualcosa di unico, un’esperienza che arricchisce chi la guarda attraverso quel poco che contiene.
I protagonisti della storia sono: Hamissa Dembèlè, Mory Sangare, Fofana Abdoulaye, Buba Drammeh e Kaita Aboubacar.
Potete visitare la mostra di Ludovica Anzaldi a Palermo in Via Paolo Gili, 4, 90138 – Palermo – Sicilia.
Foto Copyright: Ludovica Anzaldi – ludovicaanzaldi.com