Quelli del voglio rimanere qui

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Non c’è niente di più bello del ritorno a casa dopo un’avventura o un lungo viaggio

.. diciamo che a fine agosto non è proprio così per la maggior parte di noi.

Casa è sinonimo di ritorno alla routine quotidiana, allo stress, alla mancanza di tempo e di energie.

Tornare a casa significa non potere più bagnare i piedi di notte in spiaggia, significa non sentire più quell’euforia, meravigliosa, che ti spinge a dimenticarti di tutto il resto e a godere solo il momento, significa non guardare più i tramonti in riva al mare e non mangiare più pesce appena pescato, non passare le giornate a leggere, a godersi il sole, a passeggiare.

“Vorrei rimanere qui..” quanti di noi l’hanno detto quest’anno?

Io mi metto in cima alla lista. Ma a quanto pare non siamo così fuori dal comune se pensiamo una cosa del genere, qualcuno infatti parla di “sindrome da rientro”.

Esiste? Nessuno ne cita le fonti, ma tanti ne parlano e tanti, apparentemente, ne soffrono.

Si tratta di alcune sensazioni negative che provocano disagio e non ci aiutano ad affrontare il faticoso rientro. Si parla di perdita di appetito, inefficienza, fiacchezza e chi più ne ha più ne metta.

Nessun esperto è preoccupato da questa sindrome e per questo non sono ancora stati fatti studi o ricerche in merito, ma una cosa è certa, che sia solo una questione nostalgica o sensazioni che ci danneggiano fisicamente, il risultato è lo stesso: nessuna voglia di riprendere in mano la vita di tutti i giorni.

C’è un modo per non sentire queste sensazioni? Evidentemente no, ma ci si può provare, cercando del buono in quello che ci aspetta al nostro rientro:Attacco ai ricordi

Guardare il lato positivo può voler dire sfogliare l’album delle vacanze, sbirciare indietro nella bacheca di Facebook o riguardare le foto che abbiamo condiviso su Instagram, riascoltare la canzone che ci ha fatto sognare… insomma ricordare. E’ importante perché provoca in noi sensazioni felici, ricordi di frammenti di tempo preziosi.Programmi

Programmare un nuovo viaggio in autunno, un evento, una festa o una semplice uscita con le persone che hanno condiviso con noi alcuni momenti delle vacanze. L’ambiente e il contesto saranno diversi, è vero, ma noi saremo sempre gli stessi e catapultarci nella routine quotidiana può aiutarci a rivivere quella spensieratezza provata in vacanza.“Respira questa libertà”

Ci sentiamo liberi quando non abbiamo niente a cui pensare ma questo non vuole dire che anche quando la vita è frenetica, e ci mette a dura prova, non si possa provare qualche istante di libertà. Basterebbe dedicare qualche momento a noi, a fare quello che ci piace, a fare dello sport, ad andare al cinema, a visitare una mostra o a passeggiare per la città.Cammina invece che correre

Troppe volte siamo frenetici, nervosi, veloci e poco entusiasti. Invece che correre, dovremmo camminare, dovremmo prendere con calma le situazioni dove si può fare. Dovremmo soffermarci su quello che stiamo facendo, dovremmo smetterla di non sentirci pronti, dovremmo respirare, anche solo per una frazione di secondo, un briciolo di serenità.Non mi dimenticare

Non dimentichiamoci dei momenti felici, dell’euforia di certe serate, della possibilità di essere qualcun’altro per un giorno, della poesia di certe viste, del fatto di essere finalmente abbastanza, degli sguardi, del rumore delle onde e di tutte le cose che ci hanno reso migliore la vita.

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Articolo di Francesca Longoni

Francesca Longoni

Giovane architetto d'interni. Attenta al mondo che mi circonda, in cerca di bellezza

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